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RES PUBLICA - Regionali, il pasticciaccio brutto degli impresentabili

Un seggio alle ultime elezioni politiche del 2013. REUTERS/Yara Nardi (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - "In forse la rielezione di Blatter. Può sempre ripresentarsi in Campania". La battuta di Elle Kappa su Repubblica fotografa imbarazzi e polemiche degli ultimi giorni di campagna elettorale per le Regionali. Siamo in attesa della lista dalla commissione parlamentare Antimafia degli "impresentabili" finiti nelle liste delle prossime elezioni. Intanto torna in primo piano la vicenda del candidato governatore della Campania Vincenzo De Luca, condannato in primo grado (non quindi in via definitiva) per un abuso d'ufficio. La Cassazione avrebbe stabilito che un eventuale ricorso contro la legge Severino (che ne stabilisce l'ineleggibilità) andrebbe presentato alla giustizia ordinaria, non a quella più rapida amministrativa. Avrebbe, perché la sentenza è finita sui giornali ma non è stata ancora depositata. Solito problema del rapporto stampa-magistratura. Così come la Severino è figlia di un ventennio di polemiche in era berlusconiana. E gli intrecci fra magistratura e politica sono di casa post-Tangentopoli nel dibattito italiano. Detto tutto questo, val la pena ricordare che in quell'ambientino che era la civiltà romana nel trapasso dalla repubblica all'impero segnato dalle guerre civili nel primo secolo a. C. si stabilì che la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Nell'Italia repubblicana del XXI secolo d. C., invece, ci si crogiuola nei sospetti e non solo. Fra tanto gossip su mogli e affini basterebbe ricordarsi anche di Cesare, ogni tanto. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia