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RES PUBLICA / Renzi: fare è inversamente proporzionale a piacere

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Matteo Renzi fino a domani sera è lontano dall'Italia, prima per il G20 in Australia; poi, sulla strada del ritorno, per la sosta di domani nell'asiatico Turkmenistan. Le notizie che gli giungono da casa non sono delle migliori, soprattutto sul fronte degli indici di gradimento. Il meno dieci punti registrato ieri dalla rilevazione Demos su Repubblica, lo mantiene sempre sopra il 50% ed ampiamente al primo posto. Ma il 52% è il suo minimo (per la prima volta sotto quota 60) da quando è a palazzo Chigi. Un dato confermato dal minimo del Pd dopo le Europee: Demos indica il partito del premier al 36,3%, quasi 5 punti sotto la stima del mese precedente. Eppure Renzi ha appena incassato l'accordo nel suo partito e nella maggioranza sul Jobs act che sta procedendo senza intoppi in commissione alla Camera e a fine settimana dovrebbe giungere in aula. Positivi anche gli incontri con Silvio Berlusconi e con la maggioranza sulla riforma elettorale. Tanto che persino uno dei suoi più tenaci critici - Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica - ieri dava segni di resa: "Per il bene del Paese debbo sperare che il suo programma abbia successo", ha concluso il suo editoriale domenicale. Se è vero che le elezioni sono lontane (al 2018, come continua a dire Renzi in ogni dichiarazione) è bene che acceleri sulle cose da fare, senza guardare agli indici di gradimento. Lavorare stanca e non piace ai sondaggi, ma è indispensabile. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia