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RES PUBLICA - Renzi sollecitato a difendere la coesione sociale

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Si scrive Jobs act ma si legge coesione sociale. Dal capo dello Stato a molti commentatori politici sono venute esortazioni a mettere la pace sociale, o almeno evitare che lo scontro si trasformi in conflitto acuto, in cima alle preoccupazioni del governo. Matteo Renzi ieri sera, nella riunione con i gruppi parlamentari del Pd, ha ribadito l'intenzione di portare in porto la riforma-delega sul lavoro entro la fine dell'anno. Oggi sono diversi i commentatori che scrivono sul tema e sul fatto che approvare la riforma così com'è potrebbe non bastare. Ben due sono i commenti che il maggior quotidiano vicino al centrosinistra, la Repubblica, pubblica in prima pagina: il primo del direttore Ezio Mauro, il secondo del neo-acquisto Stefano Folli. Mauro invita Renzi, nel suo tentativo di allargare la base sociale ed elettorale del Pd, a non perdere la natura di partito del "labour". Folli sottolinea il messaggio di ieri del capo dello Stato Giorgio Napolitano in difesa della coesione sociale che potrebbe essere minacciata dalla "mancanza di risultati certi nell'azione del governo". Anche Luca Ricolfi, su La Stampa, sottolinea che il problema non è chi riuscirà a vincere la sfida tra sindacato e Renzi, ma se il Paese riuscirà ad "occuparsi dei milioni di italiani che un posto di lavoro non ce l'hanno". E per questo "le fosche previsioni delle tabelle ministeriali svelano che le nuove regole del Jobs act non basteranno". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia