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RES PUBLICA - Renzi sulle commissioni alla Camera blandisce sinistra Pd

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/ Max Rossi (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Il rinnovo delle presidenze nelle commissioni permanenti alla Camera, al giro di boa della legislatura, è stato l'occasione per Renzi per mettere le cose in ordine nella sua maggioranza e lanciare segnali. Il principale è partito all'indirizzo della minoranza interna Pd. In un momento di grossa frizione (ultima polemica è quella sull'annuncio del taglio delle tasse, con le critiche dure venute dai bersaniani) Matteo Renzi ha lasciato tre esponenti di spicco della minoranza al loro posto. Francesco Boccia, Cesare Damiano e Guglielmo Epifani hanno mantenuto la guida di tre commissioni economiche chiave: Bilancio, Lavoro e Attività produttive. Fuori invece quei presidenti che non sono più in maggioranza, come gli esponenti ex Pdl ora in Forza Italia, ma Forza Italia ha mantenuto comunque le vicepresidenze, falcidiate invece ai grillini che hanno pagato l'atteggiamento istituzionale poco "collaborativo". Riequilibri interni nella maggioranza anche sul fronte centrista, in attesa del rimpasto che è stato nuovamente rimandato - a settembre - d'accordo con Angelino Alfano, il leader dell'Ncd con il quale Renzi ha ripreso a parlare dopo mesi di tensioni. Resta da vedere se l'offerta del segretario Pd alla minoranza bersaniana farà cambiare il clima nel partito nel momento in cui si devono serrare le fila per far fronte alla crisi di amministrazioni locali strategiche. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia