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RES PUBLICA / Riforme, a Renzi l'assist delle agenzie di rating

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/Francois Lenoir (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Quanto vale la riforma elettorale firmata ieri da Sergio Mattarella e approvata lunedì dal Parlamento? Qualche polemica politica sicuramente, soprattutto nella sinistra del Pd, con la dipartita di Pippo Civati più rumorosa che pesante, viste le posizioni in dissenso dal gruppo prese dall'esponente della sinistra già da diversi mesi. Ma per Matteo Renzi la riforma vale soprattutto il plauso delle agenzie di rating, Fitch e Moody's, secondo le quali la nuova legge elettorale garantirà una maggiore stabilità politica in Italia, rafforzando nel medio periodo il profilo del credito sovrano italiano. Cioè una promessa, anche se non un pre-annuncio, che il rating dell'Italia (pericolosamente caduto in basso negli ultimi anni) potrebbe risalire, così come ha già fatto lo spread tornando a livelli precrisi. Ma le due agenzie di rating fanno di più. Esortano il Parlamento a non fermarsi qui, ma a completare il processo delle riforme istituzionali con quella costituzionale ancora sotto esame e che dovrebbe segnare il superamento del bicameralismo, più uno snellimento di altre istituzioni. È quello che Renzi vuole e sul quale insiste per mostrare che le sue promesse di rivoltare l'Italia per farla ripartire anche dal punto di vista economico non sono solo parole. Le agenzie di rating confermano, anche se per ora solo a parole. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia