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RES PUBLICA - Siena e Genova, la sconfitta di due campanili

Una donna ritira del denaro a uno sportello Atm a Milano. REUTERS/Alessandro Garofalo (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Sarà un caso, ma le due banche bocciate dai test della Bce sono quelle di Siena e di Genova. Si tratta delle due città nelle quali le Fondazioni bancarie hanno resistito più stenuamente negli ultimi tre lustri alle riforme del settore. Mentre tutte le altre fondazioni italiane scendevano da partecipazioni di controllo nelle banche conferitarie e diversificavano gli investimenti, a Siena e Genova ci si è opposti alla riforma cercando fino all'ultimo di non cedere il controllo di Banca Mps e di Carige. Lo si è fatto invocando la difesa del territorio e la tutela delle realtà locali. La situazione è sintetizzata in una vignetta oggi sul Corriere della sera, nella quale Emilio Giannelli disegna la statua del fondatore del Monte, Sallustio Bandini, che scende dal suo piedistallo disperata prendendosela con "la politica". In realtà nel resto d'Italia le altre fondazioni che hanno seguito le indicazioni delle riforme hanno abbandonato posizioni dominanti nelle conferitarie, spesso le hanno accompagnate in politiche di aggregazioni, hanno diversificato gli investimenti ed hanno mantenuto la loro capacità di sostegno del territorio e delle realtà locali. E' il caso della Ca' de Sass a Milano o della Compagnia San Paolo a Torino, per fare solo gli esempi maggiori. Il cambiamento impone sfide difficili. Arroccarsi non è la scelta migliore, né la più produttiva. - Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia