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Riflettori puntati sui tassi Usa

Si preannuncia una partenza appena sopra la parità per i listini azionari europei. Oggi i mercati di Gran Bretagna e Usa sono chiusi per festività (Bank Holiday e Memorial day) per cui i volumi saranno probabilmente bassi e appare del tutto evidente che i mercati del Vecchio Continente potrebbero subire movimenti molto veloci a causa della presenza della speculazione. Venerdì i listini di Wall Street hanno chiuso in frazionale rialzo dopo le parole del governatore della Fed Yellen su un possibile aumento dei tassi nei prossimi mesi, soprattutto se l'economia e il mercato del lavoro continueranno a migliorare. Guardando ai future sui Fed funds, le probabilità di un incremento del costo del denaro a giugno sono ora aumentate dal 30 al 34%, a luglio dal 58 al 62%.

La Yellen ha comunque ribadito che il rialzo dei tassi avverrà in maniera «cauta e graduale». La crescita Usa non è però così pimpante da giustificare un rialzo nei prossimi due mesi; il pil del I trimestre è stato rivisto al rialzo da +0,5% a +0,8%, rivelandosi comunque, sia pure di poco, inferiore all’atteso +0,9%. Mentre su base annua l’incremento è stato del 2%. Sarebbe dunque una vera sorpresa se la Fed alzasse i tassi il mese prossimo, una settimana prima del referendum del 23 giugno sulla Brexit, un’incognita gigantesca che pesa sui mercati. L’aumento del costo del denaro negli Usa ha inoltre avuto un impatto immediato sui mercati asiatici. Dopo il discorso di venerdì sera infatti il dollaro è sceso dello 0,9% sullo yen a quota 111. Sul fronte macro oggi l'attesa è per l'indice di fiducia economica di maggio dell'Eurozona, l'indice di fiducia delle imprese e l'inflazione preliminare di maggio in Germania. Atteso anche il dato sui prezzi alla produzione in Italia ad aprile.

Ftse/Mib

Giornata negativa quella di venerdì scorso per FTSE MIB che ha archiviato un calo del -0,17 %, saldo che rischia di favorire una evoluzione di breve termine al ribasso. Sia il massimo sia il minimo registrati nell'ultima giornata risultano tuttavia contenuti nell'intervallo stabilito da quella precedente, indice questo di una temporanea pausa nella direzione del trend. A Piazza Affari i riflettori sono puntati su Rcs dopo che la Consob ha dato il via libera all'Offerta pubblica di scambio (Ops) di Urbano Cairo. La sua offerta prevede 0,12 azioni del proprio gruppo per ogni titolo Rcs e nel medio termine non esclude una fusione tra le due società; l’Ops partirà il 13 giugno per concludersi l’8 di luglio. Il termine a luglio consentirà di evitare con ampio margine le possibili turbolenze dei mercati sul referendum per la Brexit, che si terrà il 23 giugno. Attenzione a Enel Green Power (Francoforte: 11758488.F - notizie) ; l’ad ha dichiarato di voler superare i 2 miliardi di investimenti a livello globale. Da monitorare anche Carige con numerose iniziative finalizzate al riequilibrio gestionale del gruppo.

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Mercato Obbligazionario

In leggera diminuzione lo spread tra il Btp e il Bund con scadenza a 10 anni. La differenza di rendimento tra il titolo italiano (Btp dicembre 2025) e quello tedesco si è ridotta a 122 punti, dai 123 punti della chiusura di giovedì. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso della giornata di venerdì il differenziale ha oscillato tra i 121 e i 123 punti. Il rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario è pari all’1,37%, mentre il tasso del Bund con pari scadenza si attesta in area 0,16 per cento. Invariato lo spread tra il Btp e il Bund tedesco con scadenza a due anni, che si è confermato ai 46 punti della chiusura di giovedì. Il rendimento del Btp è rimasto negativo e pari a -0,07%. L’Euro Bund Futures si mantiene su un livello stabile dei prezzi tra i 163 e i 164 punti base. Eventuali rotture di questo canale potrebbero fornire segnali operativi per le future tendenze del titolo.

Mercato Valutario

I toni rialzisti della Fed hanno sollecitato la valuta Usa portandone l'indice al massimo dei due mesi e l'euro/dollaro al minimo dei due mesi e mezzo, a 1,1096 dollari. Un relativo supporto all'euro arriva dal dato francese sul Pil, secondo il quale l'economia francese è cresciuta nei primi tre mesi dell'anno a un ritmo più sostenuto del precedente trimestre. Il Pil, secondo i dati Insee, è migliorato dello 0,6% da +0,4% dell'ultimo trimestre 2015. Attesa la lettura preliminare dei prezzi al consumo in Germania a maggio, mentre i prezzi al consumo spagnoli armonizzati Ue sono scesi dell'1,1% annuo in Spagna a maggio, secondo la prima lettura pubblicata oggi dall'Istituto Nazionale di Statistica spagnolo. Il primo supporto si stanzia dunque a quota 1,11. Nella direzione opposta, il ritorno sopra area 1,1230 avvalorerebbe l'ipotesi di una nuova reazione permettendo ai corsi di riaffacciarsi in area 1,1290, oltre la quale l'Euro potrebbe riconquistare anche quota 1,1350.

Commodities

Sul fronte delle materie prime, il petrolio non è riuscito a tenere la soglia dei 50 dollari al barile, in un mercato che resta cauto in vista della riunione dell’Opec, l’Organizzazione dei Paesi produttori, del 2 giugno prossimo. Il petrolio ha già recuperato quasi il 90% rispetto ai minimi da 12 anni, che aveva toccato soltanto a gennaio. Anche se tuttora il barile vale la metà di quanto era costato per anni, fino all’estate del 2014, gli attuali livelli sono già sufficienti a rassicurare almeno una parte dei produttori, senza peraltro urtare troppo le tasche dei consumatori. Il grande interrogativo è che cosa succederà nei prossimi mesi. Una toccata e fuga nell’area dei 50 $ di certo non basta per spostare gli scenari di mercato. Ma se questi livelli dovessero essere sostenuti e poi magari superati, c’è la possibilità che lo shale oil negli Stati Uniti provi a rialzare la testa.

Autore: Private & Consulting Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online