Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.357,67
    +49,67 (+0,13%)
     
  • Nasdaq

    18.352,48
    +164,18 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,14
    -0,74 (-0,88%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.157,31
    -1.850,07 (-3,43%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.174,08
    -34,62 (-2,86%)
     
  • Oro

    2.399,70
    +30,30 (+1,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0845
    +0,0030 (+0,28%)
     
  • S&P 500

    5.565,21
    +28,19 (+0,51%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8459
    -0,0013 (-0,15%)
     
  • EUR/CHF

    0,9707
    -0,0018 (-0,19%)
     
  • EUR/CAD

    1,4779
    +0,0065 (+0,44%)
     

Riforme, ora governo testa solidità su modifica Costituzione

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

ROMA (Reuters) - Dopo avere vinto la partita sul Quirinale, il premier Matteo Renzi punta ad ottenere il primo sì della Camera alla legge costituzionale che elimina il bicameralismo paritario, possibilmente sabato, nonostante il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi abbia detto di non ritenersi più vincolato al patto per fare riforme condivise. "Noi ci proviamo. Abbiamo chiesto e ottenuto un calendario impegnativo (delle sedute d'aula a Montecitorio), tutti i giorni dalle 9 alle 23, ma molto dipende dall'atteggiamento delle opposizioni, se faranno ostruzionismo o meno", ha detto oggi il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, in un'intervista alla Stampa. L'esecutivo conta di avere in Parlamento una maggioranza "autosufficiente" nelle delicate votazioni sulle riforme per ridare efficienza alla politica, anche senza il sostegno del centrodestra che finora gli ha permesso di superare le resistenze della minoranza Pd in alcuni voti sensibili al Senato. "Lo dimostra il fatto che abbiamo chiesto subito di ripartire con la riforma" della Costituzione dopo la pausa per l'elezione del presidente della Repubblica, ha detto la Boschi. "Mi auguro che Fi torni sui suoi passi. Se così non fosse, noi comunque non ci fermeremo", ha aggiunto il ministro. In un messaggio televisivo nel fine settimana Berlusconi, deluso per non essere stato coinvolto nella scelta del nuovo Capo dello Stato da Renzi, ha disconosciuto il "patto del Nazareno" per fare assieme una nuova legge elettorale e modificare la Costituzione. Non è chiaro se questa presa di posizione porterà d'ora in poi Forza Italia a schierarsi contro le riforme che aveva approvato nei precedenti passaggi parlamentari, ma l'uscita di Berlusconi è stata sfruttata dalla minoranza del Pd che punta a cambiamenti in corso d'opera. Stefano Fassina, in un'intervista al Mattino, ha detto che "il 'patto del Nazareno' è stato una sorta di gabbia che ha limitato la dialettica. Ora si lasci che, su legge elettorale e sulla riforma della Costituzione, le posizioni possano emergere da una discussione parlamentare". Ma il governo non intende fare ulteriori cambiamenti ad entrambi i provvedimenti, che devono superare ancora dei passaggi parlamentari. Alla Camera potrebbe avere i numeri per imporsi anche se una frangia del Pd gli volgesse le spalle. Più difficile è la situazione in Senato, dove la maggioranza di governo è più sottile. La settimana prima dell'elezione del Capo dello Stato il governo ha ottenuto il via libera alla nuova legge elettorale con i voti decisivi di Forza Italia. "Ma anche se non dovesse più esserci l'accordo con Fi, la maggioranza sarà più responsabilizzata, soprattutto al Senato", scommette la Boschi. (Roberto Landucci) ((Redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +390685224395, Reuters.messaging: roberto.landucci.thomsonreuters.com@reuters.net))Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia