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Risparmio gestito in frenata, ma le occasioni buy sono tante

Dopo i rialzi messi a segno nelle ultime sedute, anche i titoli del settore del risparmio gestito tirano il fiato a Piazza Affari oggi. Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) arretra dell'1,75%, mentre Banca Mediolanum e FinecoBank (MDD: FBK.MDD - notizie) scendono rispettivamente del'1,95% e dell'1,06%. Tra i titoli a minore capitalizzazione Anima Holding (Dusseldorf: 24083844.DU - notizie) arretra dell'1,84%, diversamente da Banca Generali che avanza dello 0,57%.

Focus su Bca Mediolanum (Amsterdam: 28642967.AS - notizie) e FinecoBank

Nei giorni scorsi i principali protagonisti del settore del risparmio gestito hanno diffusi i dati relativi alla raccolta di novembre, catalizzando così l'attenzione delle banche d'affari.
Banca Mediolanum il mese scorso ha registrato una raccolta netta totale pari a 293 milioni di euro, con un totale da inizio anno pari a 4,539 miliardi di euro, in rialzo del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Positivo il commento dell'AD Massimo Doris il quale ha segnalato che a fine novembre il gruppo ha eguagliato l'intera raccolta del 2015. Il gruppo è positivo sull'anno in corso e sui mesi a venire che continueranno a regalare soddisfazioni.

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Sulla scia dei dati di novembre gli analisti di Banca IMI hanno deciso di confermare la raccomandazione "add" su Banca Mediolanum, con un prezzo obiettivo a 7,2 euro, segnalando che le stime per il 2016 puntano ad una raccolta totale di circa 5,3 miliardi di euro.

Più cauti i colleghi di Kepler Cheuvreux che consigliano di mantenere il titolo in portafoglio, con un target price a 7 euro, pur definendo buona la raccolta netta di novembre e parlando di un mese positivo per le commissioni di performance.

In flessione il dato di FinecoBank che a novembre ha raccolto 209 milioni di euro, in calo del 29% su base annua, al netto del pagamento record di imposte pagate dalla clientela pari a 296 milioni di euro. Segno meno anche per la raccolta da inizio anno che si attesta a 4,147 miliardi di euro, con una contrazione del 5% rispetto allo stesso periodo del 2015.

Kepler Cheuvreux conferma la strategia bullish su FinecoBank con una raccomandazione "buy" e un fair value a 7 euro. Il broker ribadisce la stima di una raccolta netta pari a 4,5 miliardi di euro per FinecoBank quest'anno.
Un invito all'acquisto arriva anche da Equita SIM che ribadisce il rating "buy" sul titolo, con un prezzo obiettivo a 5,7 euro, malgrado la raccolta netta realizzata dal gruppo a novembre sia stata inferiore alla stima degli analisti fissata a 250 milioni di euro.

Raccolta negativa per Anima a novembre: la view di Equita

Passando ai titoli a minore capitalizzazione, Anima a novembre ha riportato una raccolta netta negativa per 140 milioni di euro, mentre il saldo da inizio anno è positivo per oltre 4,3 miliardi di euro. Il totale delle masse gestite a fine novembre è di circa 71,2 miliardi di euro, in crescita di circa il 5% rispetto al dato di fine novembre 2015.
Gli analisti di Equita SIM hanno deciso di confermare la raccomandazione "buy" sul titolo, con un target price a 5,4 euro.

Bca Generali raccoglie consensi dopo raccolta novembre

Infine, Banca Generali ha chiuso il mese di novembre con una raccolta netta di 420 milioni di euro, con un totale da inizio 2016 pari a 4,9 miliardi di euro, in rialzo del 24% su base annua.
Sulla scia di queste indicazioni Banca IMI ha deciso di ribadire il rating "buy" su Anima, alzando il fair value da 25 a 25,4 euro. Gli analisti hanno migliorato le stime sulla raccolta netta di quest'anno da 4,4 a 5,2 miliardi di euro, mentre quelle riferite al 2017 e al 2018 sono state migliorate a 4 miliardi dai 3 miliardi indicati in precedenza.
Per Banca IMI la raccolta forte di Banca Generali e la solida posizione patrimoniale permettono una politica del dividendo premiante.

A scommettere sul titolo è anche Kepler Cheuvreux che suggerisce di acquistare con un prezzo obiettivo a 25 euro. Dopo i dati di novembre il broker ha deciso di alzare le stime sulla raccolta di quest'anno da 5 a 5,2 miliardi di euro, mentre le previsioni sull'utile per azione del 2016 sono state alzate dello 0,2%.

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