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Saipem Nigeria, Appello conferma confisca, azienda annuncia ricorso

MILANO (Reuters) - La Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna nei confronti di Saipem a una confisca da 24,5 milioni di euro e a una multa da 600.000 euro nel processo di secondo grado per presunte tangenti in Nigeria, in cui la società del gruppo Eni era imputata per corruzione internazionale. La somma di 24,5 milioni era già stata messa a disposizione della procura nel 2011 da Snamprogetti, al centro del processo e incorporata nel 2006 da Saipem. In una nota Saipem dice che valuterà le motivazioni alla base della decisione e ricorrerà in Cassazione, ritenendo non sussistano i presupposti per dichiarare la responsabilità della società ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Nel processo l'accusa sostiene che la ex Snamprogetti pagò una quota degli oltre 180 milioni di dollari di tangenti versate dal consorzio internazionale Tskj a esponenti politici e dirigenti nigeriani dal 1994 al 2004 per assicurarsi appalti sul gas da 6 miliardi di dollari. Il comunicato aggiunge che la società di ingegneristica e costruzioni controllata da Eni è stata coinvolta nel procedimento relativo alle attività del Consorzio TSKJ in Nigeria nel periodo 1994-2004 dopo aver acquistato nel 2006 Snamprogetti, società controllante Snamprogetti Netherlands BV, che detiene una partecipazione del 25% nel Consorzio TSKJ. La decisione odierna non ha alcun impatto finanziario su Saipem perché Eni, in occasione della cessione di Snamprogetti, si era impegnata a indennizzare la Società in caso di perdite relative alla vicenda TSKJ. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia