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Saras: analisi tecnica della giornata

I risultati del secondo trimestre (utile netto adjusted è sceso del 62% e i ricavi a 1,77 miliardi, -35% rispetto al 2015. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) prospettive dei mercati appaiono condizionate dagli ampi stoccaggi di prodotti raffinati accumulati negli scorsi trimestri) hanno fatto precipitare le quotazioni del titolo Saras che in una settimana ha lasciato sul listino milanese circa 15 punti percentuali. Nell’ultima seduta l’azione ha inviato timidi segnali di ripresa ma non è da escludere la possibilità che i prezzi possano incappare in nuovi passi falsi e riprendere la discesa verso i sostegni strategici posizionati a quota 1.24 e 1.22 euro. Sotto tale livello (in chiusura di seduta) spazio poi per un nuovo affondo in area 1.175 e successivamente 1.11 euro. Segnali di ripresa verranno generati solo oltre 1.48 euro (in chiusura di seduta) per il test a 1.56 e 1.60 euro. Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 25.5%, il 40% in 1 anno, +40% in 3 anni e +19% in 5 (dal 2006 ad oggi -74%). Mercoledì scorso Credit Suisse (Londra: 0QP5.L - notizie) ha confermato il rating “outperform” per Saras con target price a 1,75 euro. Ubs (Londra: 0QNR.L - notizie) , invece, ha abbassato il target a 1,85 euro, confermato il rating “buy”.

Il Gruppo Saras sostiene che i risultati ottenuti nel secondo trimestre del 2016 sono stati molto soddisfacenti. Il Gruppo ha saputo valorizzare al meglio il contesto di mercato che, sebbene caratterizzato da livelli inferiori per i crack spreads dei prodotti raffinati, ha comunque continuato ad offrire interessanti opportunità sul fronte delle materie prime. Anche la solidità patrimoniale del Gruppo è stata riconfermata ed il semestre si è chiuso con una posizione finanziaria positiva per circa 147 milioni di Euro, dopo il pagamento dei dividendi, gli investimenti e l’incremento degli inventari petroliferi.

Medie mobili esponenziali:

il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.

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Evoluzione prevedibile della Gestione

Per quanto concerne il secondo semestre del 2016, lo scenario di mercato petrolifero atteso dagli esperti è caratterizzato da crack spreads sotto pressione per i principali prodotti raffinati ed, al contempo, offerta di grezzi eccedente rispetto ai consumi, e sconti interessanti per le tipologie non convenzionali. In tali circostanze, il margine di riferimento EMC Benchmark (che nella sua formula di calcolo fa riferimento a grezzi standard come Brent e Urals, ed invece non tiene conto dei differenziali di prezzo dei grezzi non convenzionali) è atteso a livelli inferiori rispetto ai livelli ipotizzati nel Piano Industriale che Saras presentò il 15 ottobre 2015. Più di preciso, i mercati stanno attualmente prezzando un impatto negativo pari a circa 70 ÷ 100 milioni di Euro rispetto alle previsioni del Piano Industriale per il secondo semestre del 2016. D’altra parte, nella seconda meta dell’esercizio 2016 la raffineria e l’impianto IGCC del Gruppo Saras lavoreranno a piena capacità, dato che tutte le manutenzioni importanti sono state già portate a termine nel primo semestre (e restano dunque solo interventi minori nel quarto trimestre su alcune unità di raffineria).

Inoltre, il modello di business basato sull’integrazione della Supply Chain dovrebbe consentire al nostra raffineria versatile di cogliere in maniera dinamica le opportunità di mercato relative all’approvvigionamento delle materie prime, scegliendo di volta in volta quelle con gli economics più vantaggiosi (ad esempio grezzi non convenzionali, cariche complementari al grezzo, etc.). Pertanto, il Gruppo ritiene di poter realizzare incrementi di performance rispetto a quanto ipotizzato nel Piano Industriale per il secondo semestre dell’esercizio 2016, e ciò si dovrebbe tradurre in un premio del margine di raffinazione Saras rispetto al margine EMC Benchmark superiore alle ipotesi del Piano industriale (così come peraltro già conseguito nella prima metà dell’esercizio). Infine, la Posizione Finanziaria Netta a fine anno è attesa a livelli prossimi a zero, in quanto i flussi di cassa derivanti dalla gestione operativa dovrebbero coprire le variazioni di capitale circolante (al netto delle variazioni inventariali), gli investimenti del periodo, i dividendi ed il pagamento di una porzione del grezzo acquistato dall’Iran nel 2012.

Risultati secondo trimestre

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) secondo trimestre del 2016 i ricavi del Gruppo sono stati pari a 1.773 milioni di Euro. Analogamente a quanto già commentato nei risultati del semestre, la differenza rispetto ai 2.728 milioni di Euro realizzati nel secondo trimestre del 2015 è principalmente riconducibile allo scenario di riferimento, caratterizzato da quotazioni dei prodotti petroliferi inferiori, che hanno dato luogo ad una riduzione dei ricavi pari a circa 790 milioni di Euro nel segmento Raffinazione, e pari a circa 150 milioni di Euro nel segmento Marketing. Nello specifico, la benzina ha fatto segnare una media di 487 $/ton nel secondo trimestre del 2016 (contro 661 $/ton nel secondo trimestre del 2015), ed il diesel ha avuto quotazioni medie pari a 409 $/ton (rispetto a 574 $/ton nel secondo trimestre del 2015). L’EBITDA reported di Gruppo nel secondo trimestre del 2016 è stato pari a 267,3 milioni di Euro, rispetto ai 339,2 milioni di Euro nel secondo trimestre dello scorso esercizio. Tale differenza deriva principalmente dal segmento Raffinazione che ha operato in condizioni di mercato caratterizzate da margini più bassi rispetto al medesimo trimestre dello scorso esercizio, ed ha portato a compimento alcune attività manutentive con le conseguenti penalizzazioni (mentre il secondo trimestre del 2015 si era svolto senza interventi di manutenzione).

Il Risultato Netto reported di Gruppo è stato pari a 129,7 milioni di Euro, in flessione rispetto ai 155,9 milioni di Euro conseguiti nel secondo trimestre dell’esercizio 2015. Il divario illustrato a livello di EBITDA è stato in parte colmato da ammortamenti e svalutazioni inferiori (56,8 milioni di Euro, contro 78,5 milioni di Euro nel secondo trimestre del 2015), interessi passivi inferiori (7,2 milioni di Euro, contro 11,5 milioni di Euro nel secondo trimestre del 2015), ed altri oneri finanziari netti pari a 17,5 milioni di Euro (contro oneri finanziari netti pari a 30,4 milioni di Euro nel secondo trimestre del 2015). L’EBITDA comparable di Gruppo si è attestato a 134,2 milioni di Euro nel secondo trimestre dell’esercizio 2016, in calo rispetto ai 252,2 milioni di Euro conseguiti nel medesimo trimestre del 2015, principalmente per effetto dei risultati inferiori nel segmento Raffinazione. Inoltre, il Risultato Netto adjusted di Gruppo è stato pari a 50,0 milioni di Euro, contro 132,5 milioni di Euro nel secondo trimestre dello scorso esercizio. Gli investimenti nel secondo trimestre del 2016 sono stati complessivamente pari a 27,8 milioni di Euro, di cui 26,3 milioni di Euro dedicati al segmento Raffinazione.

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online