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Scompare il cartello “non disturbare”, gli hotel scelgono la sicurezza

Da dicembre i resort della Disney, in Florida, hanno sostituito i cartoncini “Do not disturb” con “Room occupied”, stanza occupata. (Getty)
Da dicembre i resort della Disney, in Florida, hanno sostituito i cartoncini “Do not disturb” con “Room occupied”, stanza occupata. (Getty)

di Fabrizio Arnhold

Meno privacy ma più sicurezza. Hotel e resort stanno iniziando ad eliminare i cartelli “Non disturbare” che i clienti appendevano sulla maniglia della porta della camera quando volevano starsene tranquilli. Da dicembre i resort della Disney, in Florida, hanno sostituito i cartoncini “Do not disturb” con “Room occupied”, stanza occupata.

Meno privacy

Un piccolo ma significativo cambiamento”, secondo il sito TravelMole che ha diffuso la notizia. Cambiano anche le abitudini dello staff. Ogni 24 ore il personale accederà alle stanze per accertarsi che tutto sia a posto. “Disney Resort e il suo staff si riservano il diritto di entrare, anche quando il cartellino è stato esposto, per motivi di sicurezza, manutenzione o altro. Chiudete bene la porta così eviterete sorprese”, twitta una ospite dell’albergo, Beci Mahnken.

La strage di Las Vegas

Disney non motiva la scelta, ma la strage di Las Vegas ha avuto sicuramente un peso. Lo scorso ottobre Stephen Paddock uccise 58 persone sparando dalla sua stanza del Mandala Bay di Las Vegas. Il cartello “Non disturbare” è tutto sommato un pretesto. Quello che è cambiato, proprio per aumentare la sicurezza degli ospiti, sono le norme di comportamento dello staff. L’Orleans Hotel di Las Vegas e le 20 proprietà della catena Boyd Gaming hanno introdotto il “controllo benessere”: il personale entra se il cartello viene esposto per due giorni consecutivi. In un altro hotel, il Wynn, lo staff entra addirittura ogni 12 ore per assicurarsi che sia tutto ok.

Più sicurezza

Lo facciamo per l’incolumità degli ospiti”, spiega alla Cnn il manager Michael Weaver. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rosanna Maietta, portavoce dell’American Hotel & Lodging Association, che sul New York Times ha precisato: “Gli alberghi hanno tutto il diritto di far entrare il personale”. Si adegua anche il colosso Hilton: da novembre il personale ha l’obbligo di informare i vertici se il cartello “Non disturbare” è esposto da più di 24 ore.