Siria, per Onu armi chimiche usate in 2013 proverrebbero da magazzini esercito
GINEVRA (Reuters) - Le armi chimiche usate in due episodi in Siria l'anno scorso sembrano arrivare dai magazzini dell'esercito siriano. Lo riferiscono in un rapporto gli investigatori per i diritti umani dell'Onu. Un team di esperti indipendenti, guidati dal brasiliano Paulo Pinheiro, ritiene che gli agenti chimici usati lo scorso 21 agosto ad al-Ghouta, sobborgo di Damasco, e a Khan al-Assal, vicino ad Aleppo, nel marzo 2013, abbiano "lo stesso marchio di fabbrica". "Le prove disponibili riguardanti la natura, la qualità e la quantità degli agenti usati il 21 agosto indicano che i perpetratori avevano probabilmente accesso alle armi chimiche dell'esercito siriano, oltre alle capacità e all'attrezzatura necessaria per manipolare in sicurezza un grosso quantitativo di agenti chimichi", spiegano gli investigatori nel rapporto. "Riguardo all'episodio di Khan al-Assal del 19 marzo, gli agenti chimici usati in quell'attacco portano lo stesso unico marchio di quelli usati ad al-Ghouta", si legge. Senza dire di chi categoriamente sia la colpa, il capo degli investigatori dell'Onu Ake Sellstrom, che ha guidato gli ispettori in Siria, ha detto a gennaio che è "difficile vedere" come l'opposizione abbia potuto trasformare in armi le tossine usate. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia