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Siria, conferenza di pace evidenzia profonde divergenze su Assad

Il presidente iraniano Hassan Rouhani. REUTERS/Adrees Latif (Reuters)

MONTREUX, Svizzera (Reuters) - Il governo siriano e i suoi oppositori per la prima volta sono seduti attorno allo stesso tavolo in occasione della conferenza di pace Onu, iniziata oggi in Svizzera per cercare di porre fine al conflitto in corso in Siria da quasi tre anni. Il leader dell'opposizione Ahmed Jarba ha accusato Assad di crimini di guerra in stile nazista e ha chiesto alla delegazione del governo siriano di firmare immediatamente un piano internazionale per la transizione del potere. Dal canto suo, il ministro degli Esteri siriano Walid al-Moualem ha insistito che Assad non si piegherà alla richieste di lasciare e ha disegnato un grafico delle atrocità dei ribelli "terroristi" sostenuti dagli stati arabi e occidentali. "Assad non se ne andrà", ha detto il ministro dell'informazione siriano. Gli Stati Uniti e la Russia, sostenitori della conferenza in cui i funzionari Onu sperano di poter lanciare ulteriori negoziati a Ginevra da venerdì, hanno inoltre rivelato le loro differenze di posizione su Assad durante le presentazioni formali di oggi a Montreaux, sul lago di Ginevra. I colloqui riflettono il timore globale che la guerra che ha ucciso oltre 130.000 persone e ne ha lasciate milioni senza casa si diffonda oltre la Siria e alimenti il conflitto settario all'estero. KERRY: NON C'E' MODO CHE ASSAD RESTI Le potenze occidentali e la Russia hanno cercato di mettere da parte le loro profonde divisioni sul fatto che Assad debba lasciare il posto ad una amministrazione ad interim, ma Mosca e Washington differiscono sul fatto che l'accordo del 2012 - conosciuto come Ginevra 1 - preveda che le dimissioni di Assad debbano essere immediate. Secondo le potenze occidentali è così. Dal canto suo, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che tutti le parti hanno ruolo e ha condannato "le interpretazioni unilaterali" del patto del 2012. L'Arabia Saudita, che appoggia i ribelli sunniti, ha chiesto che l'Iran e i suoi alleati libanesi Hezbollah ritirino le loro forze dalla Siria. La nuova conferenza, conosciuta come Ginevra 2, non ha sollevato grandi aspettative, soprattutto tra i ribelli islamici che accusano i leader dell'opposizione di essere traditori per aver accettato di essere nella stessa stanza con i delegati di Assad. COLLOQUI CONSIDERATI IN PERICOLO Anche funzionari occidentali temono che i colloqui di venerdì possano essere in pericolo. "E' molto lontano dall'essere incoraggiante", ha detto una fonte diplomatica francese. "Abbiamo l'impressione che il regime sia venuto a Ginevra per assicurarne il fallimento". Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha definito il mancato riconoscimento di Moulem delle responsabilità governative sulla crisi "sorprendente ed esasperante". Aprendo i lavori, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha chiesto che venga concesso immediato accesso agli aiuti umanitari nelle zone sotto assedio. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia