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Le difficoltà del “mestiere” del consumatore

Gli acquirenti non godono ancora di sufficienti tutele contro truffe e norme boomerang: la situazione in Italia

Buon 15 marzo a tutti. O almeno a chi, di recente, si è sentito turlupinato da un commerciante disonesto, da un erogatore di servizi furbo, da un marchio mendace. Il 15 marzo è la Giornata mondiale del consumatore. Il tema scelto per quest’anno dall’associazione Consumers International è “La nostra moneta, i nostri diritti: campagna per una reale possibilità di scelta nei servizi finanziari”.

Lo status di consumatore, oggi, nonostante la grande accessibilità di informazioni appare molto delicato e suscettibile di inganni di vario tipo: “Per assurdo è proprio dal web, che con la sua grande facilità e disponibilità di contenuti e informazioni dovrebbe essere uno strumento di efficacissima tutela e consapevolezza del consumatore , che arrivano alcune delle truffe più odiose, come il phishing - dice Angela Alberti di Adiconsum Lombardia -. Più recenti sono stati i casi di siti che promettevano servizi gratuiti e invece poi li facevano pagare, o che dicevano che era possibile scaricare musica gratis ma invece presentavano il conto al termine di un download”.

Anche in un periodo di iperinformazione come questo purtroppo non mancano i casi di consumatori presi per il naso: “Non sempre - continua Alberti - si tratta di vere e proprie truffe. Per essere raggirati è sufficiente che si applichi una 'pratica commerciale scorretta', che cioè non ci mette al corrente di tutto quello che dovremmo sapere prima di compiere un determinato acquisto. Per questo quello che noi suggeriamo sempre è di avere la massima prudenza possibile, anche a costo di perdere un’offerta vantaggiosa”.

Alcune norme, poi, rischiano di rivelarsi un boomerang per i consumatori che dovrebbero tutelare. “Questo succede - spiega Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo - quando alcune norme vengono snaturate nel corso del loro iter. E' il caso per esempio della norma sui preventivi delle assicurazioni auto: nata da un’idea forte, quella di creare agenzie plurimandatarie, per accrescere la concorrenza e avvantaggiare il cittadino che avrebbe potuto scegliere il preventivo e il tipo di assicuraizone migliore per sé, ora si presenta tutta diversa. Non ci sono più gli agenti plurimandatari, ma il paradosso degli agenti monomandatari tenuti a presentare oltre al proprio anche preventivi delle assicurazioni concorrenti. Vi sembra verosimile?”.

Ma questo non è il solo caso di legge partita bene e poi risoltasi in un nulla di fatto: “Capitò una cosa simile anche con la legge per la rinegoziazione del mutuo, che le banche manipolariono a loro vantaggio; la cosa paradossale è che da tutte le parti si parla di tutela dei consumatori e in nome di questo principio viene detto tutto e il contrario di tutto”.

Dunque un ginepraio legislativo in cui districarsi appare difficile e i risultati sono spesso incerti. E' il caso per esempio della class action che dal Codacons Marco Ramadori liquida come “completamente fallimentare”. Parole dure, che il rappresentante dei consumatori spiega così: “di fatto nel nostro sistema, pur essendoci delle norme precise, la sanzione di una violiazone è talmente lontana nel tempo, da risultare quasi assente. Possono passare anni prima che si arrivi a una sentenza di condanna definitiva. In questo periodo nessuno tutela il consumatore che intende farsi valere e che, nel frattempo, deve sobbarcarsi spese legali di ogni tipo, senza essere certo – conclude mestamente - che l’esito sarà positivo”.