Sorgenia, banche decidono di cedere società ad F2i/Asterion, firma entro gennaio
MILANO (Reuters) - Il Cda di Nuova Sorgenia holding, che controlla il capitale di Sorgenia e i cui azionisti sono Banco BPM, Banca Intesa, Monte Paschi, Ubi e Unicredit, ha accettato l'offerta di F2i in tandem con il fondo spagnolo Asterion Capital Partners, fondato dall'ex numero uno di Endesa Europa, Jesus Olmos.
Si conclude così il processo di vendita di un importante attore nel panorama delle utility italiane che può vantare oltre 3,17 GW installati e una base clienti superiore alle 300.000 unità nella vendita di energia elettrica e gas.
Restano al palo le altre utility che avevano espresso interesse sin da subito per gli asset di Sorgenia messi in vendita dalle banche creditrici, come A2A insieme ai cechi di Eph e Iren
In una nota, la holding sottolinea che "la scelta è stata effettuata in considerazione sia del prezzo riconosciuto ai venditori sia della valenza industriale del progetto presentato da F2i/Asterion, che consentirà fin da subito una significativa crescita di Sorgenia nel campo della produzione da fonti rinnovabili".
Il contratto preliminare di compravendita verrà sottoscritto non appena possibile e, al più tardi, entro il mese di gennaio 2020, aggiunge il comunicato.
Nessun riferimento sul corrispettivo che sarà pagato alle banche. Secondo alcune fonti, l'offerta di F2i valuta Sorgenia oltre un miliardo di euro.
Grazie al conferimento di oltre 400 MW di asset eolici e a biomassa, l'ingresso di F2i/Asterion consentirà di fare fin da subito di Sorgenia uno dei principali protagonisti anche nel campo delle rinnovabili, accelerando così il piano di sviluppo già previsto dalla società, spiega il gruppo energetico.
Sorgenia è passata sotto il controllo delle banche nel 2015 a seguito della ristrutturazione del debito, con l'uscita di scena di Cir e dell'austriaca Verbund.
(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)