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Spese veterinarie: quali sono quelle detraibili dal 2017?

(Photo by Michal Fludra/NurPhoto via Getty Images)
(Photo by Michal Fludra/NurPhoto via Getty Images)

Cani e gatti sono un piccolo investimento. Enorme in termini di fusa e affetto, ma pesano anche sul portafoglio. Ogni anno i cittadini lombardi spendono 300 milioni di euro per dare da mangiare ai propri cani e gatti. Secondo la stima di Coldiretti Lombardia, nel conto non finisce solo la voce croccantini perché se poi “si aggiungono anche le cure veterinarie e gli accessori, la cifra arriva a superare i 500 milioni di euro”, fa sapere la Coldiretti.

I costi variano se si tratta di un cane o di un gatto. “Il costo di gestione di un cane – precisa la Coldiretti Lombardia – cambia a seconda della razza e delle dimensioni, in generale però bisogna tenere conto di una spesa media di 200 euro all’anno per vaccini e profilassi e fra i 200 e 400 euro all’anno per l’alimentazione”. Se in case c’è un gatto, invece, si spendono in media 250 euro all’anno fra alimentazione, farmaci e servizi veterinari. Crescono in Lombardia le famiglie che decidono di accogliere in casa un animale domestico: negli ultimi 5 anni si è registrato un aumento del 20 per cento.

Credits: Getty
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La buona notizia è che dal 2017 anche i costi sostenuti dal contribuente per le spese veterinarie di Fido si possono detrarre nella dichiarazione dei redditi, sia nel modello 730 che in quello Unico. Attenzione però ai limiti: la detrazione potrà equivalere al 19 per cento con un tetto massimo di spesa di 387,34 euro e una franchigia pari a 129,11 euro. Le spese detraibili sono quelle sostenute per il benessere e la salute di cani e gatti e garantiscono uno sconto Irpef sull’importo che serve a pagare le tasse.

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Per usufruire di questa possibilità bisogna dimostrare di essere i proprietari dell’animale attraverso la documentazione rilasciata dall’Asl, oppure attraverso l’ufficio anagrafe canina ma anche facendo riferimento al microchip sottocutaneo. Occorre conservare tutta la documentazione da presentare in sede di dichiarazione, come lo scontrino parlante, da custodire per 5 anni, o la fattura rilasciata dal veterinario. Sono detraibili anche le spese sostenute per gli esami di laboratorio sostenuti in strutture veterinarie e le medicine somministrate al proprio animale domestico.

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