Stefanel, Oxy a Reuters: punterà su 'affordable quality', più wholesale, in vendita tra 5 anni
di Claudia Cristoferi
MILANO (Reuters) - La nuova Stefanel in mano al fondo Attestor e alla management company Oxy Capital avrà un posizionamento di fascia media ('affordable quality'), lontano da pericolosi strappi verso il lusso così come dall'insostenibile concorrenza dal basso di Zara e H&M, e punterà sullo sviluppo del canale wholesale passando anche per un ridimensionamento della rete retail.
La scommessa di Stefano Romanengo e Stefano Visalli, fondatori di Oxy Italia, è salvare dal fallimento il gruppo di abbigliamento trevigiano con i 25 milioni di cassa fresca forniti quasi esclusivamente da Attestor e dalle banche creditrici e remunerare gli investitori nel giro di cinque anni, quando Stefanel dovrebbe essere rivenduta.
Questo, almeno, è l'orizzonte temporale medio cui guardano i due imprenditori, secondo quanto spiega a Reuters uno dei due partner.
Venticinque milioni non sono tanti ma il piano di salvataggio si basa sul rilancio del prodotto e non prevede costosi investimenti in nuovi negozi. Meglio avere meno risorse ma giocarsela, piuttosto che portare i libri in tribunale, è la filosofia della management company.
Al closing, spiegano da Oxy, si dovrebbe arrivare entro l'estate, dopo il via libera Consob all'esenzione dall'obbligo di Opa e dopo l'omologa del tribunale dell'accordo di ristrutturazione sul debito ex art.182 bis della legge fallimentare. L'accordo di massima è stato raggiunto a fine marzo e prevede il passaggio del controllo della società da Giuseppe Stefanel a un veicolo gesito da Attestor e Oxy. [nL5N1H13DX]
Non ci sarà quindi il delisting, un'operazione che sarebbe stata piuttosto onerosa.
Le banche creditrici metteranno dunque 12,5 milioni di finanza fresca e altrettanti verranno da Trinity, un fondo gestito da Attestor (che è il partner finanziario di Oxy Capital, di cui possiede il 30%). La quota del fondo potrebbe scendere a 10 milioni se Giuseppe Stefanel verserà l'importo tra 1,25 e 2,5 milioni previsto dall'accordo; ma questo punto non è ancora stato definito, precisa Oxy.
Nel giro di 3-6 mesi arriverà un nuovo amministratore delegato, intanto nel Cda di Stefanel è già entrato Visalli. "Sarà un AD del settore, è fondamentale trovare la persona giusta per il rilancio", spiega uno dei due partner.
Il modello di business di Attestor e Oxy è rilevare la maggioranza di aziende in crisi i cui debiti pesano sui bilanci delle banche come crediti 'unlikely to pay'. Agli istituti viene chiesto di rinunciare al credito fino a quando la società, rilanciata con un nuovo management e un nuovo piano industriale, non sarà rivenduta. Questo schema è stato seguito dai due fondi anche per le caldaie di Ferroli e per Olio Dante.
Le idee su Stefanel sono abbastanze chiare e partono dal fatto che il marchio, seppure un po' impolverato, è ancora riconosciuto e la sua rete retail ha un certo valore: "C'è spazio per crescere. Vogliamo spostarci più sul canale wholesale, ridimensionando e razionalizzando la rete di negozi, e spingere su marketing, social, promozioni. Il posizionamento resterà quello di 'affordable quality', per donne tra i 35 e i 50 anni, non per millennial, diciamo un po' sopra il target di Benetton o Zara", spiega uno dei fondatori di Oxy.
"Uno dei problemi di Stefanel è che è stato alzato troppo il target, spingendolo verso il lusso, senza che questo fosse accompagnato da una adeguata qualità. Così i consumatori non l'hanno seguito. Bisogna ricalibrare il rapporto qualità/prezzo alzando il livello dei tessuti e della confezione. Per questo pensiamo anche a un reshoring dei fornitori, riducendo il peso dei fornitori cinesi e riportandone una parte in Europa, cioè in Italia, Turchia, Romania", conclude il partner di Oxy.