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Test Bce, surplus capitale Intesa e Unicredit sfiora 20 mld, si guarda a UBI per M&A Italia

MILANO (Reuters) - L'esito del comprehensive assessment della Bce, oltre a mettere in luce due clamorose bocciature in Italia, ha evidenziato anche alcuni campioni nazionali che si candidano a vario titolo a partecipare al prossimo consolidamento del settore in Italia e in Europa. Il surplus di capitale di 25,5 miliardi da parte delle 13 banche che a settembre hanno superato il comprehensive assessment è sostenuto in gran parte dalle due big Intesa Sanpaolo e UniCredit che superano il test già al 31 dicembre 2013 e presentano eccessi di capitale rispettivamente di 10,9 miliardi e 8,75 miliardi. Segue UBI Banca con un surplus di 1,76 miliardi. Le altre tre banche promosse in prima istanza sono Mediobanca con un eccesso definitivo di 765 milioni, Credem, che termina il test con un surplus di 463 milioni e Iccrea Holding (256 milioni). "Ci sono almeno tre banche che ne escono alla stragrande e quindi possiamo pensare che alcune delle nostre banche possono essere poli aggreganti e fare acquisizioni all'estero per quanto capitale in eccesso hanno", ha commentato Matteo Coppola, managing director di Boston Consulting Group e responsabile rischi per Italia, Grecia e Turchia. Coppola ritiene infatti che con l'avvio dell'unione bancaria europea a inizio novembre "si giocherà in un campionato europeo e qualcuno probabilmente dovrà aggregarsi per avere massa critica. Questo accadrà anche in Italia dove abbiamo tante banche medio-piccole". Intesa e UniCredit hanno a più riprese escluso l'interesse a occasioni di acquisto in Italia. La scorsa settimana il Ceo di Intesa, Carlo Messina, pur ammettendo che, stando ai numeri, la banca può essere un polo aggregante in Europa, ha specificato che non c'è alcun dossier sul tavolo e che piuttosto è interessato a opportunità di crescita in settori specifici come il private banking. In Italia chi potrebbe presto cercare un acquirente è Mps uscita con le ossa rotte dai test Bce che hanno evidenziato uno shortfall di 2,1 miliardi. La banca senese ha comunicato l'incarico a Ubs e Citi come adviser per le azioni sul capitale e la valutazione di tutte le opzioni strategiche a sua disposizione. Secondo fonti vicine alla situazione tra le opzioni, oltre alle cessioni di asset, anche l'ipotesi di merger, a cui ha fatto riferimento positivamente anche Bankitalia. Deutsche Bank, in un recente studio, indicava UBI Banca, prima in Italia per CET1 dopo gli Aqr e tra le prime dopo gli stress test, come banca aggregante. Questo sia in un uno scenario in cui una banca forte, alla luce dei risultati dell'Aqr, è predatrice di una debole sia in uno scenario di M&A che vede un'istituto di medie dimensioni ben capitalizzato rilevare una banca piccola non quotata. Nel primo scenario Deutsche individuava un matrimonio tra UBI e Carige come "una logica combinazione". La banca genovese ha chiuso i test con una carenza di capitale superiore agli 800 milioni di euro e ha già annunciato un aumento di 500-650. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia