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Test rapidi, cambiano le regole: la colpa è delle varianti Covid

Test rapidi, cambiano le regole: la colpa è delle varianti Covid (Photo by SAID KHATIB / AFP) (Photo by SAID KHATIB/AFP via Getty Images)
Test rapidi, cambiano le regole: la colpa è delle varianti Covid (Photo by SAID KHATIB / AFP) (Photo by SAID KHATIB/AFP via Getty Images) (SAID KHATIB via Getty Images)

Cambiano le regole dei test rapidi per individuare i casi di coronavirus: secondo una nuova circolare del Ministero della Salute, il cambio di passo è reso necessario alla luce della circolazione delle nuove varianti del virus. Da quella inglese a quella brasiliana, infatti, le nuove varianti "che presentano diverse mutazioni nella proteina Spike, non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N". Tuttavia, "è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio".

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"Data la sensibilità analitica non ottimale" di diversi test rapidi oggi disponibili, si legge nella circolare del ministero,"è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19".

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E "questa necessità è rafforzata dalla possibile circolazione di varianti virali con mutazioni a carico della proteina N, che è il principale antigene target utilizzato in questo tipo di test", sottolinea la circolare "Aggiornamento sull'uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di SARS-CoV-2", che aggiorna le indicazioni alla luce della circolazione delle nuove varianti del virus.

Inoltre, si legge nella nota, "alla luce dei risultati disponibili nella letteratura scientifica appare chiaro che, pur considerando l'elevata specificità dei test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza necessitano di conferma con un test molecolare o, in caso di mancata disponibilità di tali test molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi". Rispetto alla situazione rilevata in occasione dell'emanazione della circolare dell'8 gennaio, si legge infine nel nuovo documento, si è osservato "un cambiamento nella situazione epidemiologica dovuta alla circolazione di nuove varianti virali, che non possono non essere prese in considerazione".

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