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Tfr, Uil: con anticipo in busta paga -330 euro annui per redditi medi

ROMA (Reuters) - La richiesta di anticipo del Tfr in busta paga potrebbe penalizzare i redditi medi fino a 330 euro l'anno, tra maggiori tasse e minori sgravi fiscali, poiché determina un aumento del reddito sottoposto a tassazione ordinaria Irpef. E' quanto emerge da uno studio pubblicato dalla Uil a due settimane dalla entrata in vigore dell'opzione prevista in legge di Stabilità con l'obiettivo di rilanciare i consumi. Il dipendente privato in servizio da almeno sei mesi potrà chiedere al proprio datore di lavoro, per il periodo che va dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, la liquidazione in busta paga dell'importo mensile che avrebbe maturato sotto forma di trattamento di fine rapporto. Il Tfr anticipato non sarà però sottoposto alla tassazione separata ma all'applicazione dell'aliquota marginale Irpef (corrispondente all'ultimo scaglione in cui si colloca il maggior reddito erogato). Per esempio, per un reddito di 23.000 euro (imponibile medio per lavoratori dipendenti), in busta paga potrebbero scattare 97 euro medi mensili. Questi 97 euro in più saranno sottoposti a una aliquota marginale più alta, il 27% anziché il 23,9% della tassazione separata che si applica al Tfr, con un aumento delle tasse di 50 euro l'anno. Inoltre, l'anticipo del Tfr inciderà sulla determinazione delle detrazioni d'imposta (no tax area, detrazioni per familiari a carico, assegni familiari) con una penalizzazione calcolata dalla Uil in 280 euro annui sempre per un reddito medio. Con l'anticipo del Tfr in busta paga aumenta inoltre il reddito Isee con ricadute negative sul sistema agevolato delle tasse e tariffe locali (asili nido, mense scolastiche, tasse universitarie ecc.), conclude lo studio. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia