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Tra trimestrali e Trump i broker cambiano idea: i nuovi rating

Le Borse per tutta la giornata hanno dimostrato un certo nervosismo. A confermarlo, il fatto che alle 16.15 la borsa italiana segnava un +0,14% sullo sfondo di un'Europa che era in passivo con la sola eccezione del Dax a +0,43% mentre il Cac 40 era a -0,73% e il Ftse 100 a -1,46%.

I protagonisti a Piazza Affari

I protagonisti della giornata sono stati diversi, a cominciare da Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) che ha presentato i conti sui primi nove mesi del 2016 battendo le stime alla voce livello reported e rispettando le previsioni quando si è trattato di guardare al netto delle misure una tantum. Tradotto in cifre si parla di un ebitda a 11,896 miliardi mentre quello rettificato vanta un +4% a 11,497 miliardi di euro, di poco sotto la soglia del consensus fissato a 11,529 miliardi. In calo il debito netto a 36,8 miliardi dai 37,545 miliardi di fine 2015. La view degli esperti vede Equita confermare il rating buy e il target price a 4,7 euro, Banca Akros con il rating accumulate e target price a 4,50 euro sulla base di una strategia su più piani comprendenti la riorganizzazione dell'orizzonte in America Latina, l'attuazione del programma di dismissioni e il taglio dei costi. Anche Banca Imi è ottimista e guarda a un rating add e target price a 4,5 euro mentre il rating di Kepler Cheuvreux è un Buy con target a 4,5 euro.

Trump ago della bilancia?

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Il fattore Trump aleggia ancora su Piazza Affari per altri titoli come ad esempio Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) . Al di là dei conti del terzo trimestre è la performance sui volumi (migliore del previsto in Russia e Ucraina, inferiore alle attese negli Usa) che influenza la view degli analisti: Equita non conferma il Buy preferendo un più cauto Hold e sottolineando che questo cambio di rotta è dovuto alla mancanza di un generale miglioramento del panorama italiano e di una forte spinta della crescita in Usa sulla speranza degli investimenti sulle infrastrutture voluto da Trump, scenario attualmente incerto. La stessa speranza nutrita, in maniera più positiva, da parte di Banca Imi che conferma il rating hold e il target price a 17,2 euro confermati sul titolo. Neutral, invece, in casa di Mediobanca Securities (target price a 19 euro), dove si attendono le disposizioni del futuro presidente e soprattutto la conferma della sua fattibilità e delle coperture necessarie visto il carico del budget proposto (500 miliardi di dollari in 5 anni). Ottimismo da Banca Akros che promuove il titolo con un accumulate a 21 euro, ma anche da Kepler Cheuvreux con un Buy e addirittura un aumento del target, arrivaro a 21,5 euro dal precedente 20,5. Chi invece è rimasto deluso è Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) (rating Hold e prezzo fissato a 17,7 euro).

I consigli per gestire la mappa dei rischi futuri

A correre è anche Leonardo Finmeccanica con i tre mesi chiusi al 30 settembre con un utile a 6,6 milioni di euro, un salto rispetto alla perdita di 188 milioni dello stesso periodo del 2015. In aumento anche i ricavi (+19%) e un ebitda, in territorio positivo per 72 milioni quando nello stesso periodo del 2015 era in passivo di 122 milioni di euro. Sul fronte degli analisti Banca Imi vota per un rating add e target price a 0,44 euro mentre da Mediobanca Securities si preferisce una raccomandazione underperform con target a 0,32 euro.

Ad ogni modo, visto il panorama volatile che si presenta all'orizzonte, i consigli degli esperti restano tendenzialmente gli stessi: puntare su investimenti facilmente liquidabili e a basso costo, preferendo i settori che con la nuoa amministrazione avranno dei fattori di traino alla base e dioè Difesa, Costruzioni e Farmaceutici (in quest'ultimo caso grazie alla mancata stretta sui controlli voluta dalla Clinton).

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