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Ue comincia a valutare sussidio comune per shock occupazionali

MILANO (Reuters) - L'Unione europea comincia a ragionare sulla messa a punto di strumenti comuni per ammortizzare le conseguenze sociali della crisi. Dopo la tempesta finanziaria che colpito il blocco della valuta unica, in cui è in corso una lenta e fragile ripresa, la discussione, allo stato embrionale, ha preso il via al consiglio informale dei ministri del Lavoro, chiusosi oggi a Milano, nell'ambito del semestre di presidenza italiana. Il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, che ha partecipato ai lavori, ha parlato di 'stabilizzatori sociali'. "L'obiettivo della presidenza italiana è mettere all'ordine del giorno una risposta agli shock macroecononomici che colpiscono i singoli paesi" affrontando i picchi della disoccupazione, ha spiegato. In sintesi, si tratterebbe di una forma di supporto alle persone rimaste senza reddito da lavoro, per effetto di crisi come quella che hanno colpito in questi anni paesi della zona euro come la Grecia, dove il tasso dei senza lavoro sfiora il 30%, la Spagna, dove oscilla intorno al 25%, e la stessa Italia, dove è al 12,6%, il massimo dal 1977. Una misura, ha puntualizzato Baretta, da distinguere dalle politiche strutturali del mercato del lavoro, che hanno effetti nel lungo termine, e che sarebbe volta a tamponare le situazioni più critiche. "Abbiamo proposto un'assicurazione europea in cui ciascuno Stato metta a disposizione delle risorse, pensando che questa idea è preferibile ad una gestione fiscale di tipo disomogeneo come avviene oggi". Un passo verso una forma di unione sociale, che seguirebbe quelli faticosamente compiuti negli ultimi anni verso l'unione bancaria. Le sensibilità tra paesi sono diverse, ha riconosciuto lo stesso Baretta. Alcuni hanno espresso un atteggiamento più prudente, che punta prima all'armonizzazione delle normative nazionali sul lavoro, mentre altri si sono detti subito favorevoli a mettere a disposizione le proprie risorse, nella convinzione che a turno ne usufruiranno tutti. C'è poi una posizione intermedia, che nel mantenimento delle politiche nazionali chiede all'Europa di essere un ente che fornisce una 'riassicurazione', tramite una sorta di fondo di garanzia, ha spiegato il sottosegretario italiano. Il commissario europeo al Lavoro, l'ungherese Laszlo Andor, ha accolto la proposta italiana di pubblicazione di un 'libro verde' da parte della Commissione europea, che faccia una ricognizione sull'argomento, e sia la base di partenza per la discussione di un tema che non era nell'agenda dell'esecutivo Ue nel 2014. Istituire un "pooling parziale degli schemi di disoccupazione ha un certo prezzo e serve consenso politico", ha però ricordato Andor. La strada, dunque, è ancora lunga. "Non è un tema da semestre, ma da quinquennio, ha chiosato Baretta. (Elvira Pollina) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia