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Ue, ok Stati a regole comuni protezione dati, manca voto Europarlamento

LUSSEMBURGO (Reuters) - Gli stati membri dell'Unione Europea hanno votato a favore di una modifica complessiva della legislazione sulla protezione dei dati, che prenderà il posto di una ragnatela di leggi nazionali. La nuova regolamentazione sembra rafforzare la privacy dei cittadini, nel momento in cui l'uso di dati personali da parte di giganti del web come Facebook e Google è finito nel mirino della Ue. Il quadro normativo deve essere ancora approvato dal Parlamento europeo, che potrebbe chiedere modifiche, ma il via libera definitivo è atteso comunque entro fine anno. Una delle questioni sollevate dall'Europarlamento potrebbe riguardare il livello delle multe per chi trasgredisce. L'accordo approvato oggi dagli stati fissa penalità fino al 2% del giro d'affari annuo per le aziende che violino le regole. L'anno scorso gli eurodeputati avevano votato però in favore di un tetto del 5%. "Oggi abbiamo compiuto un grande passo verso l'obiettivo di rendere l'Europa adatta all'era digitale", ha commentato Vera Jourova, commissario europeo per la Giustizia, i Consumatori e l'Eguaglianza di genere. Tra i punti centrali della riforma, la regola del cosiddetto "one stop shop", un sistema che consentirà alle imprese di evitare di doversi rivolgere a 28 diverse agenzie e authority nazionali. Col nuovo sistema, le aziende attive in più di un paese potranno rivolgersi direttamente all'autorità del paese in cui hanno la sede principale, anche se una questione relativa alla protezione dei dati personali dovesse riguardare cittadini di altri stati membri. La portata dello "one stop shop" è stata comunque ridotta nell'ultimo anno, a seguito dei timori di alcuni stati membri che non vogliono vedere diminuiti i propri poteri rispetto ad aziende come Apple e Facebook, che hanno la sede principale in Irlanda. A seguito di tale intervento, ogni autorità nazionale eventualmente "interessata" potrà contestare una particolare decisione, col ricorso a un board - non ancora istituito - di tutte le 28 agenzie degli stati membri. La riforma istituzionalizzerà anche il cosiddetto "diritto all'oblio", in nome del quale si può chiedere di eliminare informazioni personali non rilevanti dalle ricerche online. (Julia Fioretti) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia