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Ue, Renzi: Italia dirà no a inserimento fiscal compact in Trattati

Il premier Matteo Renzi a Bruxelles per il Consiglio Europeo il 21 ottobre scorso. REUTERS/Eric Vidal (Reuters)

ROMA (Reuters) - L'Italia si opporrà all'inserimento del fiscal compact nei Trattati europei previsto per il prossimo anno. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervistato da Bruno Vespa nel suo libro "C'eravamo tanto amati". "Nel 2017 il 'fiscal compact', le regole del pareggio di bilancio dovrebbero entrare nei trattati. Io sono nettamente contrario a questa ipotesi. Monti, Bersani e Brunetta ci hanno regalato il fiscal compact. Nel 2017 l’Italia dirà no al suo inserimento nei trattati". "Al netto delle elezioni francesi, tedesche e olandesi, sarà l’anno in cui, in un senso o nell’altro, si metterà la parola fine alle discussioni sulle politiche europee. La politica dell’austerity è fallita", aggiunge il premier. Il Fiscal compact dovrebbe essere incorporato nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea entro cinque anni dalla sua entrata in vigore, avvenuta il primo gennaio 2013. La scorsa settimana, Renzi ha detto che l'Italia vuole riaprire in sede europea la discussione sul Fiscal compact e che il 2017 sarà "un anno chiave". Le nuove regole di bilancio dell'Unione introducono a livello costituzionale il principio del pareggio di bilancio e comportano che il rapporto debito/pil scenda a quota 60% in circa 20 anni. Finora i governi italiani hanno ottenuto flessibilità dall'Unione europea limitando gli sforzi di risanamento. Il pareggio di bilancio strutturale, calcolato al netto del ciclo e delle una tantum, era previsto in origine nel 2014 ma è slittato al 2019. Alla domanda se sia deluso dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, Renzi risponde: "No. Lei interpreta se stessa. Ha un metodo di lavoro rodato da undici anni di governo. La trovo molto schiacciata sulla politica del giorno per giorno. Ma le ha funzionato". La Germania in Europa è paladina del rigore nei conti pubblici pur avendo un surplus delle partite correnti superiore al 6% del Pil nella media di tre anni, come invece prevedono le regole comunitarie. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia