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Unioni civili, Renzi: su voto segreto decide Parlamento, non Cei

Preti gridano slogan durante il Family Day, la manifestazione di Roma contro le unioni civili tra omosessuali, il 30 gennaio scorso. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

ROMA (Reuters) - A decidere sulla questione delle unioni civili sarà il Parlamento, e non la Cei, ha detto oggi il premier Matteo Renzi rispondendo a chiare lettere all'appello del capo dei vescovi italiani che ieri aveva chiesto il voto segreto. "Voto segreto o no lo decide il Parlamento, non lo decide la Cei (Conferenza Episcopale Italiana)", ha detto Renzi, che viene dal mondo cattolico, nel corso della trasmissione Radio Anch'Io di Rai Radio 1. "Lo dico con tutto il rispetto e la stima per il cardinal (Angelo) Bagnasco", ha aggiunto Renzi, facendo riferimento al presidente della Cei, che ieri ha chiesto il voto segreto al Senato sul ddl che istituisce le unioni civili tra omosessuali e riconosce le coppie di fatto. "Il regolamento del Parlamento, che non ho fatto né io né la Cei, prevede il voto segreto in alcuni casi; se ci saranno le condizioni il presidente del Senato (Pietro Grasso), non il presidente della Cei, deciderà se dare il voto segreto o meno", ha detto ancora Renzi, spiegando comunque che in generale "a me piacerebbe molto l'idea di un principio in cui un parlamentare dà un voto e risponde del voto che dà". Il presidente del Consiglio ha anche difeso il punto più controverso della legge, quello relativo all'estensione anche alle coppie omosessuali della stepchild adoption, cioè l'adozione del figlio del partner, spiegando che "la Stepchild esiste già per via giudiziaria", essendo stata riconosciuta dai magistrati in diversi casi. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia