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Università: sempre più studenti la frequentano gratis

Nell’anno accademico 2016-2017 gli esonerati dal pagamento delle tasse erano 161mila, pari al 9,5% del totale degli iscritti, per il 2017-2018 ammontano al 17,6%, pari a 292mila persone. (Credits – LaPresse)
Nell’anno accademico 2016-2017 gli esonerati dal pagamento delle tasse erano 161mila, pari al 9,5% del totale degli iscritti, per il 2017-2018 ammontano al 17,6%, pari a 292mila persone. (Credits – LaPresse)

Frequentare l’università, ma non pagarla. No, non è l’ultimo escamotage dei furbetti, ma un trend che si sta evidenziando in questi anni, con gli studenti esentati dal pagamento della retta universitaria che sono raddoppiati in poco tempo.

Il merito è dell’ampliamento della no tax area, previsto dalla legge 232 del 2016, che ha raddoppiato in poco tempo la quota di studenti che possono venir esentati dal pagamento della retta universitaria. Nell’anno accademico 2016-2017 gli esonerati dal pagamento delle tasse erano 161mila, pari al 9,5% del totale degli iscritti, per il 2017-2018 ammontano al 17,6%, pari a 292mila persone.

Ma chi può richiedere l’esonero, e per quanti anni? Nell’anno dell’immatricolazione all’università sono esentati dal pagamento della retta tutti gli studenti che hanno un reddito famigliare, presentato tramite la compilazione del modello Isee per l’università, inferiore o uguale a 13mila euro annui. Dal secondo anno, fino a un anno fuori corso, oltre al reddito gli studenti che vogliono l’esenzione devono aver ottenuto entro il 10 agosto di ogni anno accademico un minimo di crediti previsti: 10 crediti per chi si iscrive al secondo anno, 25 per quelli successivi.

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Per chi è in regola con reddito e crediti, ma è oltre il primo anno fuori corso, è previsto invece un contributo di 200 euro, e inoltre sono previste agevolazioni anche per gli studenti con un Isee da 13mila euro e fino a un massimo di 30mila euro, che – però – non possono superare il 7% della quota di Isee eccedente i 13mila euro.

Risultati che, però, non bastano secondo il sindacato degli universitari, l’Udu. “È sempre più evidente come la no-tax area esprima un grande potenziale: gli esonerati dal pagamento delle tasse nel 2016/2017 (161mila) erano il 9,5% del totale degli iscritti mentre nel 2017/2018 ammontano al 17,6% (292mila). Ma non è sufficiente: è necessario rifinanziare e innalzare la no-tax area per poter permettere agli atenei di garantire sempre con maggiore pienezza il diritto allo studio almeno al livello di altri Paesi europei (in Francia è esonerato dal pagamento delle tasse il 35% e in Germania il 25%)” ha dichiarato Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari.

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