Usa, amministrazione Biden chiede a Corte Suprema di bloccare legge aborto Texas
WASHINGTON (Reuters) - L'amministrazione Biden ha chiesto ieri alla Corte Suprema di bloccare la legge del Texas che rende quasi del tutto impossibile l'aborto, sostenendo che la misura, fortemente voluta dai Repubblicani, sia incostituzionale e scritta in modo da evitare il controllo giuridico.
L'amministrazione ha chiesto alla Corte Suprema di ribaltare in tempi brevi la sentenza della Corte d'Appello di New Orleans, che aveva annullato un'ordinanza del giudice che bloccava la legge texana, il tutto mentre prosegue la discussione sulla legalità dello Statuto.
In una sentenza dell'1 settembre, la Corte Suprema aveva già deciso, con 5 voti a favore e 4 contrari, di consentire che la legge entrasse in vigore, dopo un ricorso portato avanti da alcuni medici texani.
La legge approvata in Texas, l'ultima di una serie di misure restrittive contro l'aborto approvate in anni recenti, vieta l'interruzione volontaria di gravidanza dopo le sei settimane, quando molte donne non hanno ancora consapevolezza della gravidanza.
Dei nove membri della Corte Suprema, sei sono giudici conservatori. Quando la Corte ha consentito alla legge di entrare in vigore, il presidente, il conservatore John Roberts, si è trovato in minoranza insieme ai tre giudici liberali, esprimendo scetticismo sui metodi di applicazione della legge.
La Corte Suprema deve già giudicare un caso importante in materia di aborto, l'1 dicembre, in un ricorso contro la legge dello stato del Mississippi che vieta l'aborto dopo 15 settimane di gravidanza. Nell'ambito di questo caso, il Mississippi ha chiesto ai giudici di ribaltare la celebre sentenza Roe vs. Wade del 1973, con cui la Corte Suprema stessa stabilì il diritto di una donna a decidere in materia di aborto. Una sentenza su quest'ultimo caso è prevista entro fine giugno.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)