Vaticano, Governatorato terzo dipartimento sotto verifica finanziaria

CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Il Vaticano ha dato mandato ad Ernst&Young per una consulenza sul suo Governatorato, il dipartimento al centro delle accuse di corruzione emerse lo scorso anno con lo scandalo Vatileaks. In una nota, la Santa Sede ha spiegato che Ernst&Young "effettuerà un lavoro di verifica sulle attività economiche e sui processi di gestione amministrativa dell'ente", che gestisce l'attività quotidiana del Vaticano, compresi i suoi musei. Da quando è salito al soglio pontificio, Papa Francesco ha preso provvedimenti per contrastare anni di scandali finanziari, alcuni relativi anche alla banca vaticana, riformata dopo che per anni non è riuscita a soddisfare gli standard internazionali contro l'evasione fiscale e il mascheramento di fonti illegali di entrate. Il Governatorato è il dipartimento dove lavorava l'arcivescovo Carlo Maria Viganò prima di essere trasferito negli Usa, dopo essersi espresso contro quella che ha definito corruzione all'interno dell'istituzione. Ernst&Young renderà note le sue conclusioni ad una commissione nominata dal Papa affinché lo consigli su come rendere le attività finanziarie del Vaticano più trasparenti, si legge nel comunicato. Con la mossa di oggi, sono tre i dipartimenti vaticani sotto la revisione di aziende esterne. Gli altri due sono la banca vaticana e l'Apsa, un dipartimento che gestisce le holding di real estate e il portafoglio azionario e finanziario. Oggi il Vaticano ha inoltre reso noto il nuovo statuto dell'Autorità di informazione finanziaria, rafforzandone ulteriormente l'indipendenza da potenziali interferenze da parte dei membri più importanti della gerarchia ecclesiastica. Lo statuto - oltre a incorporare regole sulla trasparenza finanziaria già in atto - prevede un nuovo "ufficio per la vigilanza prudenziale", un organismo definito necessario da Moneyval, la commissione anti-riciclaggio del Consiglio d'Europa. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia