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Vaticano, lo Ior si riforma, blocca 2.000 clienti

Una statua che si affaccia su piazza San Pietro in Vaticano. REUTERS/Tony Gentile (Reuters)

By Philip Pullella CITTA' DEL VATICANO 8 luglio(Reuters) - Lo Ior, la cosidetta 'banca del Papa', ha bloccato i conti di oltre 2.000 clienti nell'ambito dei controlli avviati lo scorso anno per 'ripulire' l'immagine dell'istituto, dopo decenni di scandali. Lo annuncia oggi un rapporto sulla situazione finanziaria 2013. La banca, che sarà ristrutturata con un nuovo presidente e un nuovo consiglio di amministrazione, ha reso noto di aver chiuso circa 3.000 "relazioni con i clienti" nell'ambito del processo di riforma, anche se la gran parte (2.600) erano "conti dormienti", con piccole somme e inattivi da anni. Alcuni clienti dispongono più di un conto. Altri 359 rapporti devono essere chiusi perché non rispettano i criteri previsti dalla banca, secondo quanto accertato da esperti interni ed esterni all'Istituto per le opere di religione. La 'missione' ufficiale della banca è quella di gestire denaro per la Chiesa, per ordini religiosi, istituti di carità e dipendenti vaticani. Ma lo Ior è stato al centro di diversi scandali nel corso degli anni, ed è stato accusato anche di riciclaggio. Il rapporto indica che il processo di pulizia, avviato dal presidente tedesco Ernst von Freyberg nel 2013, ha comunque un prezzo finanziario, in particolare per disfarsi di alcuni investimenti discutibili fatti in passato. L'anno scorso i profitti sono calati a picco: 2,9 milioni di euro rispetto agli 86,6 del 2012, dopo che lo Ior ha svalutato il valore di investimenti avviati prima della riforma. Ma i profitti hanno anche risentito delle spese straordinarie legate all'ingaggio di professionisti esterni, come quelli del Promontory Financial Group, per contribuire a rispettare gli impegni e portare trasparenza nei conti. Senza svalutazioni e spese straordinarie, l'utile avrebbe toccato i 70 milioni di euro. Il Vaticano, peraltro, aveva annunciato da tempo che i dati del 2013 sarebbero stati negativi. Nel rapporto Freyberg ha spiegato di aver "proceduto con tolleranza zero per ogni attività sospetta", e ha affermato che il "processo doloroso ma estremamente necessario ha aperto la porta a un nuovo, liberato futuro per lo Ior". FUGA DI CAPITALI La chiusura dei conti e il processo di riforma hanno prodotto una "fuga" di 400 milioni di euro. L'88% della somma è stata trasferita verso istituti finanziari italiani, dice il rapporto. Nel 2014, comunque, lo Ior sembra aver superato il momento più duro, se è vero, come indicano le cifre, che il profitto netto per il primo semestre è stato di 57,4 milioni di euro. Se la tendenza restasse questa, a fine anno i profitti sarebbero anche superiori a quelli del 2012. Secondo alcne fonti, lo Ior potrebbe presto rinunciare alle attività di investimento e trasformarsi in un'istituzione dedicata soprattutto a servizi di pagamento per la Chiesa. I dettagli della ristrutturazione saranno annunciati domani dal cardinale australiano George Pell, che guida il segretario dell'Economia istituito nei mesi scorsi per supervisionare le finanze vaticane ed prevenire scandali. Le fonti dicono che l'uomo d'affari francese Jean-Baptise de Franssu dovrebbe essere nominato nuovo presidente dello Ior. Con la riforma, l'istituto non avrebbe più la funzione di gestire asset, ma si limiterebbe a fornire servizi di pagamento e consulenza finanziaria per ordini religiosi, enti caritativi e dipendenti vaticani. Le proprietà della Santa Sede verrebbero invece gestite da un nuovo dipartimento, hanno aggiunto le fonti. Papa Francesco, eletto nel 2013, ha in passato valutato l'idea di chiudere lo Ior, ma ha poi deciso di mantenerlo operativo, pur riformandolo. - Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia