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Venezuela, altri tre morti nelle rivolte di piazza contro Maduro

Un manifestante antigovernativo durante le proteste a Caracas. REUTERS/Carlos Garcia Rawlins (Reuters)

CARACAS (Reuters) - Gruppi di manifestanti si sono nuovamente scontrati ieri per le vie di Caracas e tre nuove vittime fanno salire a 25 il bilancio dei morti di un mese di proteste contro il governo venezuelano. Migliaia di sostenitori e di oppositori del presidente Nicolas Maduro sono scesi in strada nella capitale per manifestazioni contrapposte, dopo un mese dai primi spargimenti di sangue nella nazione Opec. Le violenze sono cominciate ieri quando i soldati della Guardia nazionale hanno bloccato la marcia degli oppositori, che stavano lasciando plaza Venezuela per dirigersi verso alcuni uffici governativi. Studenti hanno lanciato pietre e molotov mentre le forze di sicurezza sparavano lacrimogeni e cannoni ad acqua. Testimoni Reuters hanno riferito di decine di feriti. Nello stato centrale di Carabobo, uno studente, un uomo di mezza età e un capitano dell'esercito sono le ultime vittime degli scontri ormai quasi quotidiani nel paese sudamericano da 29 milioni di abitanti. Dall'inizio delle proteste ai primi di febbraio, oltre 1.300 persone sono state arrestate e 92 sono ancora in carcere, secondo i dati del governo. Alcuni dei manifestanti vogliono che Maduro se ne vada subito e tutti lo accusano di crimini, inflazione e mancanza di beni di prima necessità. Il segretario di Stato Usa John Kerry ha detto che i paesi vicini del Venezuela dovrebbero contribuire a mediare la situazione ed ha respinto le accuse di Maduro, secondo il quale Washington starebbe fomentando i suoi oppositori. Al momento, l'esportazione di petrolio, che rappresenta il 95% dei ricavi del Venezuela, resta immune dalla crisi interna. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia