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Il voto catalano non turba le Borse: incerta Piazza Affari

Il mese di ottobre è partito con il piede giusto per la piazza azionaria giapponese che oggi ha archiviato gli scambi in salita. L'indice Nikkei 225 ha portato a casa un rialzo dello 0,22%, sostenuto dall'apprezzamento del dollaro nei confronti dello yen e da alcune indicazioni positive arrivate dal fronte macro.

L'indice Tankan relativo alla fiducia delle imprese si è attestato a 22 punti, sui massimi da 10 anni, mentre l'indice PMI di settembre è stato pari a 52,6 punti nella versione preliminare, in crescita rispetto ai 52,2 punti di agosto e al top da quattro mesi.

In positivo le Borse europee che non arrestano la loro ascesa, per nulla frenate dalle tensioni relative al voto catalano. Il pesante intervento delle forze dell'ordine del Governo spagnolo non ha impedito ad oltre 2,2 milioni di persone di andare a votare. Dalle urne è venuto fuori che il 90% dei votanti è a favore di una scissione da Madrid, ma questo risultato elettorale al momento sembra pesare solo sull'euro, in arretramento rispetto al dollaro.
Avanzano gli indici azionari europei con il Ftse100 in ascesa dello 0,43%, seguito dal Dax30 e dal Cac40 che avanzano rispettivamente dello 0,28% e dello 0,02%.

In Europa è stato diffuso il dato finale dell'indice PMI manifatturiero di settembre che si è attestato a 58,1 punti, in rialzo rispetto ai 57,4 di agosto e poco sotto i 58,2 punti messi in conto dagli analisti.
Lo stesso dato in Germania è stato pari a 60,6 punti, in linea con la lettura preliminare e con le attese del mercato, mentre in Francia l'indice PMI si è attestato a 56,1 punti, poco sopra i 56 punti stimati dalla comunità finanziaria.

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In Italia l'indice PMI manifatturiero di settembre è rimasto invariato a 56,3 punti, al di sotto dei 56,8 su cui aveva scommesso il mercato.
Da segnalare che a breve sarà diffuso in Europa il tasso di disoccupazione di agosto, atteso invariato al 9,1% e lo stesso aggiornamento in Italia dovrebbe mostrare un calo dall'11,3% all'11,1%.

Intanto a Piazza Affari torna il segno meno visto che il Ftse Mib dopo un avvio positivo che lo ha portato ad un passo dai 22.800 punti, si è mosso a passo di gambero e ora si presenta poco sopra i 22.650 punti con un frazionale calo dello 0,11%.

Tra le blue chips in controtendenza segnaliamo Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che vanta un progresso di oltre il 2,5% dopo che Societè Generale ha migliorato il giudizio sul titolo da "hold" a "buy", con un prezzo obiettivo alzato da 4 a 5,6 euro. Lo stesso broker ha avviato la copertura con un rating "buy" su Bper Banca Banca, che intanto sale dell'1,09%, fissando un target price a 6 euro.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario è preceduto dal segno più anche Banco BPM che avanza dello 0,57%, mentre Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) cede lo 0,11%, seguito da Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che scendono dello 0,17% e dello 0,33%.

Spunti positivi nel lusso con Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) e YNap in rialzo dello 0,78% e dello 0,66%, seguiti da Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) che avanza dello 0,46%, mentre non riesce a fare altrettanto Moncler che cede lo 0,37%.

Bene STM con un vantaggio di quasi il 2% e si muove in positivo anche Fca con un rialzo dello 0,4% in attesa dei dati sulle immatricolazioni di auto in Italia che saranno diffusi a mercati chiusi oggi.

Sul fronte macro Usa oltre all'indice PMI manifatturiero di settembre che dovrebbe rimanere invariato a 53 punti, si segnala l'indice ISM manifatturiero che a settembre dovrebbe calare a 57,5 punti dai 58,8 del mese precedente. Le spese per costruzioni riferite ad agosto sono viste in salita dello 0,2% rispetto al calo dello 0,6% precedente.
Da segnalare due ore prima della chiusura di Wall Street n discorso di Robert Kaplan, presidente della Fed di Dallas.

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