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Wall Street inchiodata sulla parità dopo i dati macro

Wall Street inchiodata sulla parità dopo i dati macro

Per la seduta odierna si prevede un avvio poco mosso per la piazza azionaria americana che non dovrebbe riservare particolari sorprese almeno nelle battute iniziali. I futures sui principali indici infatti viaggiano a poca distanza dalla parità e in particolare il contratto sull'S&P500 mostra un lieve calo dello 0,02%, mentre quello sul Nasdaq100 sale dello 0,11%.

Dal fronte macro sono arrivate indicazioni contrastanti visto che nel mese di aprile l'indice Philadelphia Fed si è attestato a -1,6 punti, in calo rispetto alla rilevazione precedente fermatasi a +12,4 punti. Il dato ha deluso le attese del mercato che aveva stimato un calo ben più contenuto a +10 punti.

Buone notizie dal mercato del lavoro dopo che nell'ultima settimana le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono state pari a 247mila unità, in calo di 6mila unità rispetto alla rilevazione precedente. L'indicazione odierna ha battuto le attese degli analisti che si erano preparati ad un rialzo a 263mila unità.

Il mercato attende di conoscere un altro aggiornamento macro che sarà diffuso mezz'ora dopo l'avvio degli scambi e si tratta del Superindice di marzo visto in rialzo dello 0,3% in confronto allo 0,1% precedente.
Sul fronte valutario il dollaro è sostanzialmente stabile rispetto allo yen, passando di mano a 109,7, mentre arretra nei confronti dell'euro che guadagna posizioni sulla scia delle dichiarazioni del presidente Draghi, scambiando a 1,137.
Poco mosso il petrolio che si mantiene poco sopra i valori del close di ieri, mentre corre veloce l'oro che schizza in direzione dei 1.268 dollari l'oncia.

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Tra i vari titoli da seguire General Motors (NYSE: GM - notizie) che ha diffuso i risultati del primo trimestre di quest'anno, archiviato con un utile in crescita da 900 milioni a 2 miliardi di dollari. Al netto delle voci straordinarie il risultato per azione è stato pari a 1,26 dollari, al di sopra degli 1,01 messi in conto dal mercato. I ricavi sono saliti da 35,7 a 37,3 miliardi di dollari, battendo le previsioni degli analisti che stimavano un fatturato pari a 34,8 miliardi di dollari.

Ieri a mercati chiusi American Express (Swiss: AXP.SW - notizie) ha alzato il velo sui conti dei primi tre mesi dell'anno, archiviato con un utile netto in calo da 1,53 a 1,43 miliardi di dollari, dato che si traduce in un utile per azione pari a 1,45 dollari, al di sopra degli 1,36 attesi dal mercato. I ricavi operativi sono saliti del 2% a 8,09 miliardi di dollari, appena sopra gli 8,08 miliardi su cui aveva scommesso la comunità finanziaria.

A mercati chiusi si guarderà ai risultati di Visa (Xetra: A0NC7B - notizie) e di Starbucks (Swiss: SBUX.SW - notizie) che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un eps pari a rispettivamente a 0,67 e a 0,39 dollari, mentre Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) dovrebbe consegnare un risultato per azione pari a 0,64 dollari.

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