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Wall Street non si lascia scoraggiare dai deludenti dati macro

Wall Street non si lascia scoraggiare dai deludenti dati macro

Il buon momento della Borsa americana sembra destinato a proseguire visto che dopo il rialzo di ieri la piazza azionaria americana si appresta a dare vita a nuovi progressi. I futures sui principali indici viaggiano in ascesa e in particolare il contratto sull'S&P500 avanza dello 0,41%, preceduto da quello sul Nasdaq100 che progredisce dello 0,61%.

Il mercato conferma una buona intonazione malgrado le deludenti indicazioni arrivate dal fronte macro, visto che poco fa sono stati diffusi due aggiornamenti relativi al settore immobiliare, da cui si è appreso che a marzo le licenze di costruzione sono scese a 1,086 milioni di unità, con una flessione del 7,7% rispetto alla lettura precedente rivista da 1,167 a 1,177 milioni di unità. Il dato si è attestato al di sotto delle previsioni del mercato che puntava ad un rialzo a 1,2 milioni di unità.

Cattive notizie anche dai nuovi cantieri edili che a marzo sono stati pari a 1,089 milioni di unità, in flessione dell'8,8% rispetto alla lettura precedente che è stata rivista al rialzo da 1,178 a 1,194 milioni di unità. L'indicazione odierna ha deluso le attese degli analisti che si erano preparati ad un dato pari a 1,188 milioni di unità.

Sul fronte valutario il dollaro si conferma in rialzo nei confronti dello mantenendosi in area 109,2, mentre il biglietto verde arretra rispetto all'euro che passa di mano a quota 1,135.
Tra le commodities recupera il petrolio che dopo le vendite di ieri si riporta al di sopra dei 40 dollari al barile, ma è ancora più significativo il rialzo dell'oro che s spinge in avanti raggiungendo quota 1.251 dollari l'oncia.

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Quanto ai titoli, da seguire Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) che nel primo trimestre ha riportato un utile netto in flessione del 56% a 1,2 miliardi di dollari, con un risultato per azione pari a 2,68 dollari, al di sopra dei 2,45 messi in conto dal mercato.
I ricavi sono scesi del 40% a 6,34 miliardi di dollari, il livello più basso da quasi cinque anni, al di sotto dei 6,73 miliardi previsti dalla comunità finanziaria.

Sotto i riflettori Johnson & Johnson (NYSE: JNJ - notizie) che nel primo trimestre di quest'anno ha visto l'utile calare leggermente da 4,32 a 4,3 miliardi di dollari, con un risultato per azione, al netto delle voci straordinarie, pari a 1,68 dollari, al di sopra degli 1,65 stimati dal mercato. I ricavi sono saliti dello 0,6% a 17,48 miliardi di dollari, segnalando che la società ha rivisto al rialzo le stime per l'anno in corso, per il quale prevede di realizzare un utile per azione tra 6,53 e 6,68 dollari, rispetto al range indicato in precedenza a 6,43-6,58 dollari, mentre i ricavi dovrebbero attestarsi tra 71,2 e 71,9 miliardi, contro la previsione precedente pari a 70,8-71,5 miliardi.

A mercati chiusi l'attenzione si sposterà sui conti di Intel (Euronext: INCO.NX - notizie) e di Yahoo (Hannover: YHO.HA - notizie) dai quali ci si attende un eps di 0,48 e di 0,07 dollari.

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