Whatsapp torna a pagamento. Inizieranno a sborsare le aziende
L’app di messaggistica istantanea con più utenti al mondo torna a pagamento. Ma solo per le aziende che rispondono in ritardo in chat alle domande dei clienti. La notizia, dopo settimane di indiscrezioni, è stata ora resa ufficiale da Facebook, proprietario di Whatsapp e Instagram.
La riposta entro 24 ore
Le aziende potranno rispondere entro 24 ore. Passato questo termine, i messaggi di Whatsapp verranno fatturati. Il meccanismo vuole premiare gli utenti business più veloci nel rispondere e penalizzare, al contrario, chi non è celere nel fornire le informazioni richieste.
Il costo
Le aziende che tarderanno a rispondere pagheranno da 1 a 9 centesimi di dollaro per ogni messaggio, in funzione del tempo trascorso. In pratica, più tempo passa e più caro sarà il messaggino di risposta.
La pubblicità
Entro la fine di agosto Facebook renderà disponibile un servizio di pubblicità per la piattaforma Whatsapp destinata a stimolare gli utenti a conversare con le aziende. A partire dall’anno prossimo gli utenti business potranno inserire contenuti pubblicitari nello spazio dello stato che ora prevede dei contenuti multimediale. In perfetto stile Instagram Stories.
La seconda volta a pagamento
In realtà non si tratta di una novità assoluta poiché Whatsapp in passato è già stato a pagamento. Dal 2013 fino al 2016, per utilizzare l’app bisognava pagare un abbonamento da 0,89 euro. Facebook comprò Whatsapp quattro anni fa per 14 miliardi di euro e abolì il canone annuo.
I codici
Menlo Park ha rilasciato le Api, i codici di programmazione per integrare Whatsapp sui siti di aziende e istituzioni, facendolo diventare un sistema di messaggistica ufficiale per interagire con i propri clienti. I codici sono gratuiti ma se passano più di 24 ore prima di rispondere al messaggio, si dovranno sborsare da 1 fino a 9 centesimi, in base al tempo trascorso. Anzi sprecato, perché, si sa, il tempo è denaro. Soprattutto negli affari.
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