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Zapatero rivela: a summit Cannes 2011 pressioni su Italia per richiesta bailout

L'ex premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero. REUTERS/Isaac Urrutia (Reuters)

PARIGI (Reuters) - L'11 novembre 2011, nel palazzo di Cannes che ospita il Festival del Cinema, Angela Merkel avvicinò senza preavviso Jose Luis Rodriguez Zapatero. "Mi chiese se fossi disponibile a chiedere una linea di credito preventiva di 50 miliardi al Fmi mentre altri 85 miliardi sarebbero andati all'Italia", ricorda l'ex premier spagnolo in un libro che sarà nelle librerie in Spagna domani. "Anche la mia risposta fu diretta e chiara: 'no'". Era poco prima dell'inizio del vertice G20 considerato decisivo per le sorti della zona euro, alle prese con una crisi del debito che destabilizzava i mercati finanziari con la prospettiva di uno smembramento del blocco dei 17 paesi. Il Cancelliere accettò la risposta di Zapatero e i leader presenti al vertice fecero poi pressioni di gran lunga maggiori sull'Italia perchè chiedesse gli aiuti internazionali, sperando di arginare il rischio contagio della crisi esplosa in Grecia. Zapatero, sconfitto alle elezioni un mese dopo, è il primo leader europeo del tempo a pubblicare un resoconto della crisi che minacciò di spaccare la zona euro e i cui strascichi si fanno sentire ancora oggi. Reuters ha potuto vedere un'anticipazione del libro, intitolato "El Dilema" (Il dilemma) in spagnolo. Parlando della pressione fatta sull'Italia per chiedere il salvataggio e l'ostinata opposizione degli italiani, Zapatero cita le parole dell'allora ministro delle Finanze Giulio Tremonti: "Posso pensare a modi migliori per commettere suicidio". Zapatero paragona la strategia dell'Italia a quella del "catenaccio" nel gioco del calcio, tratto distintivo attribuito al mondo pallone nostrano. Si giunse poi ad un compromesso con l'allora premier Silvio Berlusconi che accettò la supervisione del Fmi ma non il salvataggio. Zapatero ricorda che nei corridoi del palazzo del festival di Cannes - "una fortezza assediata dai mercati" - già si sussurrava il nome di Mario Monti, il tecnico che prese le redini del governo dopo la caduta di Berlusconi. C'era panico fra i leader europei, Usa e del Fondo su come i mercati finanziari avrebbero reagito, alla riapertura lunedì, alle decisioni prese durante i negoziati proseguiti fino a tarda notte in Costa Azzurra. C'era "la sensazione di una certa impotenza da parte dei governi nazionali rispetto ai mercati", ricorda Zapatero. A distanza di due anni Zapatero conclude che le politiche possono rassicurare i mercati finanziari a patto che le decisioni vengano implementate in maniera efficace, subito e con autorevolezza. Ma, secondo l'ex premier spagnolo, la Ue reagì troppo lentamente quando si fecero evidenti i problemi debitori della Grecia a fine 2009 e non riuscì a trovare un accordo su una misura che avrebbe fermato la crisi, l'emissione di Eurobond. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia