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Nuova emissione dei BTp Italia in arrivo. Cosa sapere per scegliere

L’ultima emissione dello scorso ottobre si è rivelata un grande successo, con sottoscrizioni per 18 miliardi di euro, nonostante ci fossero appena quattro giorni a disposizione per aderire all’offerta. Ecco perché, la notizia di una nuova tranche in arrivo sul mercato – tra fine marzo e aprile – ha creato subito grande interesse. Proviamo a capire quali sono i pregi e i difetti di questo strumento e in quale contesto di mercato cadono per avere un’idea più precisa sull’eventuale convenienza dello strumento.

Il legame con l’inflazione

La particolarità di questo strumento rispetto ai tradizionali BTp è data dal suo collegamento con l’inflazione (ad esempio l’ultima emissione, con scadenza ottobre 2016, garantisce il 2% annuo più il carovita). Pertanto, investendo in questo strumento, ci si protegge da un eventuale rialzo dei prezzi: al momento la maggior parte degli analisti non vede possibili fiammate a breve, ma in una prospettiva di quattro anni non è possibile fare stime più precise. L’eventuale convenienza di questo investimento va quindi valutata in considerazione della composizione del proprio portafoglio (Ci sono già molti titoli di Stato? Con quali scadenze? Vi sono altri prodotti legati alla dinamica dei prezzi?) e dal proprio orizzonte di investimento.

Come sottoscrivere

Veniamo alla struttura dello strumento. Il BTp Italia può essere sottoscritto direttamente dai privati, con un taglio minimo di mille euro e senza limiti: è sufficiente recarsi presso la filiale della propria banca o l’ufficio postale dove si detiene il conto titoli (la prenotazione è ancora più facile per chi usa un broker online) e farne richiesta: non sono previste commissioni bancarie e il prelievo sui guadagni è il 12,5% (in linea con gli altri titoli di Stato e a differenza degli altri strumenti finanziari, soggetti all’aliquota del 20%). Il collocamento dei Btp Italia avviene sul mercato ufficiale delle obbligazioni (il Mot) e il tasso fisso di rendimento minimo garantito verrà comunicato al pubblico a ridosso del collocamento. Per le persone fisiche che acquistano i Btp Italia all'emissione e li tengono fino alla scadenza c'è un “premio di fedeltà” del 4 per mille lordo sul valore nominale dell'investimento.

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Precedenti positivi

Nel corso del 2012, il ministero del Tesoro ha emesso tre BTp Italia per un totale di 27 miliardi di euro. Come si è già visto, gran parte del successo si è avuta con l’ultimo collocamento, che è caduto in un momento particolare, con lo spread in caduta libera dopo le rassicurazioni della Bce sulla tenuta dell’Eurozona. Nei giorni del collocamento il differenziale tra BTp e Bund a dieci anni oscillava nel range 315-325, 200 punti in meno rispetto a un anno prima.

Scenario incerto

A ben guardare, oggi il differenziale è sugli stessi livelli di cinque mesi fa, anche se il sentiment è meno positivo di allora. Lo spread è sceso in area 280 punti alla vigilia delle elezioni, per poi impennarsi sopra 340 subito dopo l’esito incerto, e ripiegare in parte nelle ultime sedute. Detto questo, la sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori è che – anche qualora ci fosse un nuovo balzo – questo non avrebbe una portata dirompente come sul finire del 2011 perché la Bce sarebbe pronta a intervenire.