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Le 10 aziende di punta della farmaceutica italiana

  • <b>Industria farmaceutica italiana: caratteristiche </b><br><br> Utili in crescita, nonostante la congiuntura economica, grazie a una crescente propensione all’internalizzazione. Il calo del mercato domestico viene infatti compensato con importanti investimenti all’estero e al traino delle esportazioni. Questi gli elementi che caratterizzano un settore in cui operano 63.500 addetti, di cui il 90% laureato o diplomato e il 40% donne, rispetto al 26% dell’industria.
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    Farmaci

    Industria farmaceutica italiana: caratteristiche

    Utili in crescita, nonostante la congiuntura economica, grazie a una crescente propensione all’internalizzazione. Il calo del mercato domestico viene infatti compensato con importanti investimenti all’estero e al traino delle esportazioni. Questi gli elementi che caratterizzano un settore in cui operano 63.500 addetti, di cui il 90% laureato o diplomato e il 40% donne, rispetto al 26% dell’industria.
  • <b>Menarini</b><br><br> E’ il primo gruppo farmaceutico italiano in Europa e nel mondo. E’ impegnato soprattutto nella ricerca di soluzioni farmacologiche in campo cardiovascolare, degli antinfettivi, del dolore, oncologico. Una tappa importante della storia aziendale è datata 2006, quando acquisì l’impianto farmaceutico Awd Pharma di Dresda, che le permise di potenziare la propria esperienza nei mercati dell’Europa centrale e orientale. Nel 2012 ha totalizzato un fatturato pari a 3.212 milioni.
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    Menarini

    Menarini

    E’ il primo gruppo farmaceutico italiano in Europa e nel mondo. E’ impegnato soprattutto nella ricerca di soluzioni farmacologiche in campo cardiovascolare, degli antinfettivi, del dolore, oncologico. Una tappa importante della storia aziendale è datata 2006, quando acquisì l’impianto farmaceutico Awd Pharma di Dresda, che le permise di potenziare la propria esperienza nei mercati dell’Europa centrale e orientale. Nel 2012 ha totalizzato un fatturato pari a 3.212 milioni.
  • <b>Sigma Tau</b><br><br> Negli ultimi anni si è distinta soprattutto per gli investimenti negli Stati Uniti e per il business delle malattie rare. Il gruppo nel 2012 ha registrato ricavi operativi netti per 688 milioni, con una crescita del 3,8% rispetto al precedente esercizio. Un incremento ottenuto nonostante la contrazione registrata nel mercato domestico.
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    Sigma Tau

    Sigma Tau

    Negli ultimi anni si è distinta soprattutto per gli investimenti negli Stati Uniti e per il business delle malattie rare. Il gruppo nel 2012 ha registrato ricavi operativi netti per 688 milioni, con una crescita del 3,8% rispetto al precedente esercizio. Un incremento ottenuto nonostante la contrazione registrata nel mercato domestico.
  • <b>Angelini</b><br><br> Il gruppo può contare su oltre 30 società e impiega circa 3.800 persone. In Italia è un punto di riferimento nel campo dell’analgesia con marchi leader come Tachipirina e Aulin. Dal 2000 è diventato uno dei primi produttori e distributori del nostro Paese a livello di farmaci equivalenti. Nel 2011 ha acquisito il marchio Infasil da Procter&Gamble, allargando e variegando le sue fette di mercato.
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    Angelini

    Angelini

    Il gruppo può contare su oltre 30 società e impiega circa 3.800 persone. In Italia è un punto di riferimento nel campo dell’analgesia con marchi leader come Tachipirina e Aulin. Dal 2000 è diventato uno dei primi produttori e distributori del nostro Paese a livello di farmaci equivalenti. Nel 2011 ha acquisito il marchio Infasil da Procter&Gamble, allargando e variegando le sue fette di mercato.
  • <b>Chiesi</b><br><br> Nel 2012 il gruppo ha realizzato vendite per 1.107 milioni, totalizzando un +4,7% sull’anno precedente. E’ specializzato nei farmaci per le patologie respiratorie, la neonatologia e la fibrosi cistica. A metà dello scorso settembre un’importante novità di mercato: è salito al 100% di Cornerstone Therapeutics, società americana quotata al Nasdaq e focalizzata sulla commercializzazione di prodotti specialistici ospedalieri negli Stati Uniti.
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    Chiesi

    Chiesi

    Nel 2012 il gruppo ha realizzato vendite per 1.107 milioni, totalizzando un +4,7% sull’anno precedente. E’ specializzato nei farmaci per le patologie respiratorie, la neonatologia e la fibrosi cistica. A metà dello scorso settembre un’importante novità di mercato: è salito al 100% di Cornerstone Therapeutics, società americana quotata al Nasdaq e focalizzata sulla commercializzazione di prodotti specialistici ospedalieri negli Stati Uniti.
  • <b>Recordati</b><br><br> Grazie a numerosi accordi commerciali con aziende farmaceutiche internazionali, distribuisce i propri farmaci in 135 Paesi. Nel 2012 l’utile netto è stato di 118,5 milioni di euro, con un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. A inizio settembre ha formalizzato l’acquisizione del 100% di Laboratorios Casen Fleet Slu, società farmaceutica spagnola, grazie a una transazione da 93 milioni.
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    Recordati

    Recordati

    Grazie a numerosi accordi commerciali con aziende farmaceutiche internazionali, distribuisce i propri farmaci in 135 Paesi. Nel 2012 l’utile netto è stato di 118,5 milioni di euro, con un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. A inizio settembre ha formalizzato l’acquisizione del 100% di Laboratorios Casen Fleet Slu, società farmaceutica spagnola, grazie a una transazione da 93 milioni.
  • <b>Alfa Wassermann</b><br><br> Altra realtà all’insegna dell’internalizzazione, in quanto molti dei suoi 1.420 addetti operano tra Usa, Spagna, Russia, Polonia, Francia, Messico e Cina. Una composizione che si traduce automaticamente sul fatturato: il 57% deriva da vendite internazionali. L’attività si concentra soprattutto su farmaci per le malattie vascolari e per le patologie del tratto gastroenterico.
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    Alfa Wassermann

    Alfa Wassermann

    Altra realtà all’insegna dell’internalizzazione, in quanto molti dei suoi 1.420 addetti operano tra Usa, Spagna, Russia, Polonia, Francia, Messico e Cina. Una composizione che si traduce automaticamente sul fatturato: il 57% deriva da vendite internazionali. L’attività si concentra soprattutto su farmaci per le malattie vascolari e per le patologie del tratto gastroenterico.
  • <b>Zambon</b><br><br> Nata nel 1906 a Vicenza come realtà locale, ora opera direttamente in tre continenti: Europa, America e Asia. Può contare su oltre 2600 dipendenti, che lavorano in 15 Paesi e che hanno garantito, nel 2011, un fatturato consolidato di 526 milioni. Poche settimane fa ha inaugurato a Vicenza la ‘Health and quality factory’, un nuovo polo produttivo costato 40 milioni con l’obiettivo di affiancare nuovi asset alle tre aree storiche di attività: respiratoria, dolore e donna.
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    Zambon

    Zambon

    Nata nel 1906 a Vicenza come realtà locale, ora opera direttamente in tre continenti: Europa, America e Asia. Può contare su oltre 2600 dipendenti, che lavorano in 15 Paesi e che hanno garantito, nel 2011, un fatturato consolidato di 526 milioni. Poche settimane fa ha inaugurato a Vicenza la ‘Health and quality factory’, un nuovo polo produttivo costato 40 milioni con l’obiettivo di affiancare nuovi asset alle tre aree storiche di attività: respiratoria, dolore e donna.
  • <b>Dompè</b><br><br> Ha chiuso il 2012 con ricavi da oltre 400 milioni. L’export vale oggi il 20% del fatturato, ma il gruppo sta lavorando per potenziarlo. E l’area in cui si stanno concentrando gli sforzi è la Russia, dove è stata siglata una joint venture con la SatRx, azienda specializzata in farmaci innovativi. L’obiettivo è incrementare del 42% il fatturato nel paese, arrivando a quota 4,5 milioni.
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    Dompè

    Dompè

    Ha chiuso il 2012 con ricavi da oltre 400 milioni. L’export vale oggi il 20% del fatturato, ma il gruppo sta lavorando per potenziarlo. E l’area in cui si stanno concentrando gli sforzi è la Russia, dove è stata siglata una joint venture con la SatRx, azienda specializzata in farmaci innovativi. L’obiettivo è incrementare del 42% il fatturato nel paese, arrivando a quota 4,5 milioni.
  • <b>Gruppo Mediolanum</b><br><br> Si distingue soprattutto per l’elevato numero di informatori scientifici che sono 140 su un organico complessivo di 700 persone. Nel 2012 ha registrato un fatturato pari a 170 milioni di euro. Presenta un variegato campo terapeutico, che include vascolare, cardiometabolico, respiratorio, antibiotici e integratori.
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    Mediolanum

    Gruppo Mediolanum

    Si distingue soprattutto per l’elevato numero di informatori scientifici che sono 140 su un organico complessivo di 700 persone. Nel 2012 ha registrato un fatturato pari a 170 milioni di euro. Presenta un variegato campo terapeutico, che include vascolare, cardiometabolico, respiratorio, antibiotici e integratori.
  • <b>Italfarmaco</b><br><br> Il gruppo è presente con le sue attività di vendita in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Russia, Turchia e Sud America dove impiega oltre 2mila persone. I prodotti sono principalmente orientati alle aree cardiovascolare, immuno-oncologica, ginecologica, dermatologica, ortopedica e neurologica.
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    Italfarmaco

    Italfarmaco

    Il gruppo è presente con le sue attività di vendita in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Russia, Turchia e Sud America dove impiega oltre 2mila persone. I prodotti sono principalmente orientati alle aree cardiovascolare, immuno-oncologica, ginecologica, dermatologica, ortopedica e neurologica.
<b>Industria farmaceutica italiana: caratteristiche </b><br><br> Utili in crescita, nonostante la congiuntura economica, grazie a una crescente propensione all’internalizzazione. Il calo del mercato domestico viene infatti compensato con importanti investimenti all’estero e al traino delle esportazioni. Questi gli elementi che caratterizzano un settore in cui operano 63.500 addetti, di cui il 90% laureato o diplomato e il 40% donne, rispetto al 26% dell’industria.
<b>Menarini</b><br><br> E’ il primo gruppo farmaceutico italiano in Europa e nel mondo. E’ impegnato soprattutto nella ricerca di soluzioni farmacologiche in campo cardiovascolare, degli antinfettivi, del dolore, oncologico. Una tappa importante della storia aziendale è datata 2006, quando acquisì l’impianto farmaceutico Awd Pharma di Dresda, che le permise di potenziare la propria esperienza nei mercati dell’Europa centrale e orientale. Nel 2012 ha totalizzato un fatturato pari a 3.212 milioni.
<b>Sigma Tau</b><br><br> Negli ultimi anni si è distinta soprattutto per gli investimenti negli Stati Uniti e per il business delle malattie rare. Il gruppo nel 2012 ha registrato ricavi operativi netti per 688 milioni, con una crescita del 3,8% rispetto al precedente esercizio. Un incremento ottenuto nonostante la contrazione registrata nel mercato domestico.
<b>Angelini</b><br><br> Il gruppo può contare su oltre 30 società e impiega circa 3.800 persone. In Italia è un punto di riferimento nel campo dell’analgesia con marchi leader come Tachipirina e Aulin. Dal 2000 è diventato uno dei primi produttori e distributori del nostro Paese a livello di farmaci equivalenti. Nel 2011 ha acquisito il marchio Infasil da Procter&Gamble, allargando e variegando le sue fette di mercato.
<b>Chiesi</b><br><br> Nel 2012 il gruppo ha realizzato vendite per 1.107 milioni, totalizzando un +4,7% sull’anno precedente. E’ specializzato nei farmaci per le patologie respiratorie, la neonatologia e la fibrosi cistica. A metà dello scorso settembre un’importante novità di mercato: è salito al 100% di Cornerstone Therapeutics, società americana quotata al Nasdaq e focalizzata sulla commercializzazione di prodotti specialistici ospedalieri negli Stati Uniti.
<b>Recordati</b><br><br> Grazie a numerosi accordi commerciali con aziende farmaceutiche internazionali, distribuisce i propri farmaci in 135 Paesi. Nel 2012 l’utile netto è stato di 118,5 milioni di euro, con un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. A inizio settembre ha formalizzato l’acquisizione del 100% di Laboratorios Casen Fleet Slu, società farmaceutica spagnola, grazie a una transazione da 93 milioni.
<b>Alfa Wassermann</b><br><br> Altra realtà all’insegna dell’internalizzazione, in quanto molti dei suoi 1.420 addetti operano tra Usa, Spagna, Russia, Polonia, Francia, Messico e Cina. Una composizione che si traduce automaticamente sul fatturato: il 57% deriva da vendite internazionali. L’attività si concentra soprattutto su farmaci per le malattie vascolari e per le patologie del tratto gastroenterico.
<b>Zambon</b><br><br> Nata nel 1906 a Vicenza come realtà locale, ora opera direttamente in tre continenti: Europa, America e Asia. Può contare su oltre 2600 dipendenti, che lavorano in 15 Paesi e che hanno garantito, nel 2011, un fatturato consolidato di 526 milioni. Poche settimane fa ha inaugurato a Vicenza la ‘Health and quality factory’, un nuovo polo produttivo costato 40 milioni con l’obiettivo di affiancare nuovi asset alle tre aree storiche di attività: respiratoria, dolore e donna.
<b>Dompè</b><br><br> Ha chiuso il 2012 con ricavi da oltre 400 milioni. L’export vale oggi il 20% del fatturato, ma il gruppo sta lavorando per potenziarlo. E l’area in cui si stanno concentrando gli sforzi è la Russia, dove è stata siglata una joint venture con la SatRx, azienda specializzata in farmaci innovativi. L’obiettivo è incrementare del 42% il fatturato nel paese, arrivando a quota 4,5 milioni.
<b>Gruppo Mediolanum</b><br><br> Si distingue soprattutto per l’elevato numero di informatori scientifici che sono 140 su un organico complessivo di 700 persone. Nel 2012 ha registrato un fatturato pari a 170 milioni di euro. Presenta un variegato campo terapeutico, che include vascolare, cardiometabolico, respiratorio, antibiotici e integratori.
<b>Italfarmaco</b><br><br> Il gruppo è presente con le sue attività di vendita in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Russia, Turchia e Sud America dove impiega oltre 2mila persone. I prodotti sono principalmente orientati alle aree cardiovascolare, immuno-oncologica, ginecologica, dermatologica, ortopedica e neurologica.
Aggiornato

La crisi continua a falcidiare l’industria italiana, ma il settore farmaceutico mostra un’ottima salute. Durante la crisi (2007-2012) il Pil italiano è sceso del 7%, mentre la produzione farmaceutica è cresciuta del 2%: nel 2007 era al quarto posto in Europa, è salita nel 2008 al terzo e nel 2010 al secondo dopo la Germania, superando prima il Regno Unito e poi la Francia. E nel 2012 ha raggiunto quota 26 miliardi, per il 67% dovuti all’export.
Gli investimenti totali in Italia sono crollati del 15%, mentre quelli del settore sono saliti del 4%. Oggi la farmaceutica conta l’1,5% del nostro Pil, oltre il 4% delle esportazioni e il 6,5% delle risorse destinate a ricerca e sviluppo. Un autentico pilastro del tessuto economico italiano. Ecco quali sono le dieci aziende di punta della farmaceutica italiana. (a cura di Gennaro Barbieri)