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Glencore realizzerà fuori da Italia progetto litio previsto a Portovesme - sindacati

Il logo di Glencore a Baar

ROMA (Reuters) - La società mineraria Glencore ha detto che il progetto pilota Li Demo per la produzione di litio per batterie per veicoli elettrici non si farà più a Portovesme, in Sardegna, ma in un altro insediamento industriale fuori dall'Italia.

Lo hanno annunciato ieri i sindacati in una nota, dopo un incontro con la Portovesme srl, controllata​ del gruppo Glencore. A maggio la Glencore aveva dichiarato che avrebbe sviluppato il sito insieme alla canadese Li-Cycle, affermando che l'impianto avrebbe prodotto litio e altro dal materiale triturato estratto dalle batterie usate delle auto, noto come "massa nera".

"La corretta decisione di sottoporre il progetto alla procedura di valutazione di impatto ambientale si è scontrata, motivo delle nostre preoccupazioni, con l'assenza di certezza dei tempi, condizione inaccettabile per chiunque voglia fare impresa. Il progetto non verrà trasferito certamente in Stati dove non esistono norme a tutela dell'ambiente, ma in uno Stato con le norme giuridiche simili all’Italia", spiegano le segreterie territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil nel comunicato.

Oggi Il Sole 24 Ore scrive che l'impianto di riciclo delle batterie sarà probabilmente costruito in Germania, aggiungendo che sono state prese in considerazione anche località in Spagna, Canada e Stati Uniti.

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Lo scorso mese, Reuters ha riferito che i documenti presentati da Glencore nell'ambito della procedura di valutazione dell'impatto ambientale erano stati giudicati insufficienti dall'amministrazione regionale della Sardegna.

Sempre in ottobre, Glencore ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione opzioni alternative per l'hub dopo che il governo regionale aveva respinto un processo di approvazione accelerato per il suo progetto pilota.

Nessun commento al momento né da parte di Glencore né dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

(Francesca Landini e Alvise Armellini, in redazione Stefano Bernabei, editing Francesca Piscioneri)