Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.629,21
    -107,19 (-0,32%)
     
  • Dow Jones

    38.675,68
    +450,02 (+1,18%)
     
  • Nasdaq

    16.156,33
    +315,37 (+1,99%)
     
  • Nikkei 225

    38.236,07
    -37,98 (-0,10%)
     
  • Petrolio

    77,99
    -0,96 (-1,22%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.377,20
    +3.499,08 (+6,38%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.361,29
    +84,31 (+6,60%)
     
  • Oro

    2.310,10
    +0,50 (+0,02%)
     
  • EUR/USD

    1,0767
    +0,0039 (+0,37%)
     
  • S&P 500

    5.127,79
    +63,59 (+1,26%)
     
  • HANG SENG

    18.475,92
    +268,79 (+1,48%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.921,48
    +30,87 (+0,63%)
     
  • EUR/GBP

    0,8578
    +0,0024 (+0,28%)
     
  • EUR/CHF

    0,9735
    -0,0024 (-0,25%)
     
  • EUR/CAD

    1,4725
    +0,0063 (+0,43%)
     

Mi-Serve, a Milano un servizio per il lavoro on demand

Si chiama Mi-Serve il servizio, attivo dallo scorso novembre, che fa incontrare esecutori e richiedenti, domanda e offerta per piccoli lavori o incarichi di breve durata, di poche ore, di pochi giorni o legati a uno specifico evento o progetto. Nato dall’incontro fra il Comune di Milano e la piattaforma SolverCity, il sito è destinato a coloro che hanno bisogno di servizi e commissioni su misura ma non hanno tempo per svolgerli, a chi ha bisogno di un esperto a cui assegnare compiti e consulenze precise, a tutti gli esperti e i professionisti disponibili a offrire consulenze di qualsiasi tipo e durata, anche a ore.

Dal consulente Seo al personal shopper, dal cuoco a domicilio al maestro di sci, la piattaforma SolverCity è un mercato lavorativo virtuale aperto a tutti, dai giovani che si affacciano sul mercato del lavoro ai disoccupati, da chi necessita di un reddito accessorio agli studenti lavoratori. I Centri per l’impiego comunali hanno compreso che occorre rivedere i canali di incontro fra domanda e offerta e, dallo scorso novembre, invitano tutti coloro che si recano nei loro uffici a iscriversi a Mi-Serve, la cui piattaforma sarà online in via sperimentale per almeno quindici mesi. In poche settimane 500 persone si sono già iscritte al servizio.

Mi-Serve: come funziona

Le due figure che confluiscono sulla piattaforma sono il richiedente e l’esecutore. Il richiedente: 1) descrive e quota il suo bisogno specificando quale servizio gli necessita, quando e dove e quanto verrà pagato all’esecutore; 2) accetta o rifiuta il candidato; 3) conferma o nega il completamento del servizio; 4) paga il servizio. L’esecutore: 1) si registra e riceve una notifica ogni volta che viene inserita una richiesta che può interessargli, si candida e aspetta l’accettazione del richiedente; 2) costruisce la propria agenda; 3) svolge l’incarico e ne conferma il completamento; 4) viene pagato o denuncia il mancato pagamento.

Leggi anche - Peopleperhour: una vetrina globale per i liberi professionisti

Chiunque può candidarsi ed eseguire i propri incarichi ricevendo il pagamento tramite PayPall e usufruendo dei voucher Inps. Gli esecutori devono aprire partita Iva qualora venga superata la soglia dei 5000 euro annui e dovranno sempre fornire la ricevuta. I servizi possono essere dichiarati insoddisfacenti per un massimo di due volte l’anno dallo stesso richiedente oppure tre volte l’anno da qualsiasi richiedente.  Per quanto riguarda i richiedenti non sono ammesse richieste illegali e fuori dal comune senso civico e pudico,  e non si può reputare il servizio insoddisfacente per più di tre volte l’anno verso qualsiasi insieme di lavoratori. Inoltre, un servizio dichiarato soddisfacente e non pagato comporta l’espulsione del richiedente.

In maniera bilaterale richiedente e Solver potranno modificare una volta sola la richiesta in termini di compenso, data, ora e luogo del servizio. Il meccanismo fiduciario è quello classico, già ampiamento collaudato da portali come eBay o da altri siti nei quali si offrono prestazioni attraverso il web: ogni Solver avrà un rating  che permetterà ai richiedenti di valutare coloro che offrono le prestazioni qualitativamente più alte. Attraverso questi rating committenti e lavoratori potranno rifiutarsi oppure decidere di collaborare. Questa formula pensata per eliminare il lavoro nero e il caporalato potrebbe diventare un importante canale di recruiting, la speranza è che anche altre città ripetano l’esperienza che a Milano sta iniziando a dare i primi frutti.

Guarda anche: