Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.029,37
    -356,72 (-0,93%)
     
  • Nasdaq

    15.816,77
    -166,32 (-1,04%)
     
  • Nikkei 225

    38.405,66
    +470,90 (+1,24%)
     
  • EUR/USD

    1,0680
    -0,0045 (-0,42%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.726,11
    -631,68 (-1,06%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.290,96
    -48,11 (-3,60%)
     
  • HANG SENG

    17.763,03
    +16,12 (+0,09%)
     
  • S&P 500

    5.073,51
    -42,66 (-0,83%)
     

Youporn fa il botto e rivoluziona il mercato dell'hard

Tra app e nuovi trend, è boom online per il sito che sta risollevando l'intero settore

Youporn

Per risollevare il mercato del porno, a quanto pare, basta un clic. Lo dimostrano i numeri di YouPorn, il contenitore di video hard, a sua volta parte di una rete di siti molto estesa, che nel 2012 ha raccolto ben 4,85 miliardi di utenti. La media di permanenza sul sito è piuttosto breve e si attesta sui 10 minuti e 22 secondi. Ma di presenze se ne contano tantissime, anche dall’Italia, al quarto posto per accessi dopo la Francia, con 391.475.719 visite spalmate in dodici mesi, e con la presenza di Roma e Milano nella top ten delle città fruitrici.

Il 2012 ha fatto registrare anche un altro record: la presenza dell’italianissima Sara Tommasi nella top 6 delle celebrity più cercate. Il fenomeno del porno sulla Rete è molto attuale ma ha radici molto lontane che affondano nei primi anni del ‘900 quando venivano proiettati spezzoni di immagini in cui, velatamente, le donne si spogliavano lasciando intravedere parti del corpo. Eros molto soft, ma del  tutto nuovo per quei tempi, come lo è stato l’avvento del Vhs negli anni Settanta e, nel 1982, la scoperta del mercato telefonico a luci rosse, strettamente collegata alla libera concorrenza nell’industria del settore delle comunicazioni.

Con l’avvento di Internet la pornografia raggiunge un altro primato: è la prima ad addebitare i costi di registrazione on line con la carta di credito. Novità, queste, che non sembrano rivoluzionare il mercato. Fino all’arrivo dei siti Tube a luci rosse nel 2006, delle web cam e del download dei film. Un mercato che secondo la  stima di Fortune, solo negli Usa, nel 2012 si assesta sui 21 miliardi di dollari. Un giro di affari che non cede il passo alla recessione: già nel 2009, sempre secondo Fortune, il business a stelle e strisce era di 12 miliardi di dollari, in aumento del 10% rispetto alla precedente annualità. A livello mondiale, nel 2010 il fatturato ha toccato la stellare quota di 145 miliardi di dollari: nel 2006 il fatturato complessivo era di 97 miliardi. Numeri che farebbero gola a molte società di gran nome quotate a Wall Street.

I dati, in continua crescita, sono legati anche agli sviluppi futuri del settore: in primis, il glamcore, film hard girato in ambiente raffinato, meno aggressivo e capace di attrarre potenzialmente la vasta platea femminile. Poi il “gonzo” per i cultori del genere: l’attore è al contempo regista ed operatore, e non disdegna di girare “on the road”: uno sviluppo, in un quadriennio, del 35%. Doverosa l’attenzione alle app, agli smartphone, ai contenuti per tablet e alla banda larga, strumento centrale per lo sviluppo del settore e ambitissimo da parte degli imprenditori specializzati. L’evoluzione dei supporti e degli stili narrativi è solo una parte del cambiamento, molto più complesso e legato anche a dinamiche sociali e geopolitiche.

Come certificato da Google Analytics la media dei visitatori dei siti pornografici vede gli uomini al 68% e le donne al 32%, in crescita continua dal 2008: alle donne il porno piace e non lo nascondono. In crescita, come riportava Linkiesta lo scorso aprile, anche la quota dei mercati emergenti: lo rivelava, nel novembre 2011, un report della banca HSBC, che calcolava come gli abbonamenti ai siti specializzati nel contesto dei Bric (Brasile, Russia, India, Cina) fossero aumentati del 120% dal 2008.

Se l’Europa è in contrazione, meglio guardare alle nuove terre del benessere: in Cina, il fatturato dell’industria pornografica nel 2011 stimava 48 miliardi di dollari. Se la passione per il vizio cresce in Oriente, il cuore economico resta in Occidente. L’impero del sesso on line attuale fa capo a Fabian Thylmann, 34 anni, detto Nathan, proprietario delle pagine erotiche più gettonate, da Youporn a PornHub.

Manwin è l’azienda leader del porno online, un gruppo che controlla varie società, responsabili di siti di enorme successo come Youporn, Pornhub, Tube8, Xtube e Brazzers. Leader nel settore (con il 35% dei download di filmati nel mondo) la galassia Manwin è una realtà societaria estesa, che ha sede in Lussemburgo, in cui rientrano oltre 35 società che operano da Nicosia a Los Angeles. La sua presenza, e il suo exploit, hanno condizionato e contribuito a cambiare il mercato, anche attraverso continue acquisizioni. Come rivelato da Thylman al Financial Times Deutschland, il giro d’affari è miliardario, con ricavi divisibili tra i contenuti a pagamento e pubblicità in ugual parte.

Gli spettatori insomma amano guardare ma non pagare: solo un millesimo di loro accetta di sganciare soldi. La sfida del futuro è far sì che gli utenti mettano mano al portafogli. I numeri gli danno comunque ragione sul fronte del traffico: sono 300 milioni le visite mensili, sedici miliardi le pagine viste. La svolta culturale tocca anche il mero aspetto dei supporti: il giro d’affari dell’hard è stimato sui 16 miliardi di dollari, ma il declino della vendita dei dvd è inevitabile da quando, con l’avvento del porno 2.0, i consumatori possono trasferirsi sui siti di condivisione gratuita.

Le case a luci rosse falliscono, il gruppo Manwin cresce e si diversifica, stringendo accordi di collaborazione, come con Playboy, di cui gestirà la televisione, un doppio binario in cui riproporre i contenuti più amati on line. Il successo del gruppo ha condizionato e contribuito a cambiare il mercato, suscitando, più in generale, l’interesse di analisti ed esperti.

Extremetech ha avviato uno studio sulle visite di Xvideos e Youporn, e l’approfondimento fatto su dati del servizio di Google “DoubleClick Ad Planner” è stato riportato anche dal Bloomberg Businessweek.  Ma se l’impero del porno sembra invincibile, il sole rischia di tramontare sul fondatore di Youporn a causa dei guai giudiziari che lo hanno travolto il mese scorso, quando è finito in manette a Bruxelles con l’accusa di evasione fiscale per 10 milioni di euro.