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Affitto in nero: come fare la denuncia

La denuncia delll’affitto in nero conviene. L'inquilino che lo fa ha diritto a un contratto di locazione regolare per quattro anni a un prezzo ribassato

Debellare la pratica dell’affitto in nero e contrastare l’evasione fiscale: una “doppietta” fantastica che è possibile grazie alla normativa entrata in vigore lo scorso 6 giugno 2011, il decreto legislativo sulla "cedolare secca" (il 23/2011), che prevede, nel quadro delle norme in materia di federalismo fiscale municipale, agevolazioni fiscali per i proprietari degli immobili che si autodenuncino. Per incentivare un’azione meritoria ma psicologicamente “difficile” era prevista una riduzione dell'Irpef dal 30 al 21% per chi affittava 4 anni più 4, e fino al 19% per chi metteva la propria casa in affitto con contratti a canone concordato. Ma laddove non hanno agito i padroni, che potevano farlo fino al 7 giugno 2011, spetta al cittadino, denunciando il contratto in nero, lo prevede la norma.

La legge premia i locatari riconoscendogli un contratto 4 più 4. A titolo di sanzione nei confronti del proprietario, l'inquilino avrà diritto a pagare per tutta la durata del contratto un affitto pari al triplo della rendita catastale annuale dell'appartamento. Yahoo! Finanza ha contattato l’Unione Inquilini di Bologna, città universitaria dove il Comune stesso ha promosso una vasta campagna in merito lo scorso gennaio. Un’azione che rientra nel recentissimo, e più vasto, Patto per la legalità tra l'amministrazione comunale, la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle entrate allo scopo di innescare un controllo mirato su particolari tipologie di soggetti, favorendo più accertamenti e una migliore allocazione delle risorse per il welfare.

Ecco le sue risposte sul tema della denuncia dell’affitto in nero.
   
Cosa favorisce questa norma?

L’emersione dei contratti in nero di locazione. Consiste nella possibilità di autoregistrare il contratto autonomamente presso l’Agenzia delle entrate, anche qualora si trattasse di contratto verbale. Permette di vedere sostanzialmente abbattuto il canone di locazione attraverso un calcolo matematico in riferimento alla rendita catastale. Si determina quindi un canone previsto dalla legge che permette l’abbattimento dei costi con una percentuale notevole, con un vantaggio sostanziale per l’inquilino.

Quali sono le procedure da attuare?
La procedura è semplice: bisogna andare all’Agenzia delle entrate, compilare la specifica modulistica, versare una serie di sanzioni che sono praticamente anticipate da parte dell’inquilino che denuncia il contratto di locazione (ovvero, la tassa di registro con la mora degli anni pregressi, ndr). L’Agenzia delle entrate riceverà la denuncia da parte dell’inquilino e comunicherà, con raccomandata con ricevuta di ritorno nei confronti della proprietà, l’avvenuta regolarizzazione del contratto e quindi l’abbattimento del canone di locazione nella misura percentuale prevista.

Quali sono le prove da addurre per dimostrare lo status di inquilino?
Generalmente, bisognerebbe avere almeno prova dei pagamenti, e con gli stessi recarsi all’Agenzia dell’entrate. Possono essere bonifici bancarie o prove documentarie che sono fondamentali per evitare il rischio di contenzioso. La prova regina è quella dei pagamenti mensili per il canone in locazione versato.

Pur essendo una norma a vantaggio del cittadino, e favorevole alla lotta all’evasione fiscale, non sembra molto conosciuta.
A Bologna ci sono stati diversi casi di concreta applicazione, pur essendo una città medio-piccola. Nell’ottica dell’evasione fiscale è un provvedimento positivo che permette l’emersione di tutti i rapporti di locazione in nero, c’è ancora un po’ di disinformazione, si può sempre fare di più. C’è poca informazione, inoltre nei rapporti di locazione. C’è sempre timore, pur essendo dalla parte della ragione, in quanto l’abitazione è un bene primario e nel caso dei beni primari si vuole evitare motivi di conflittualità, perché spesso gli inquilini sono quelli che versano nelle condizioni contrattuali/sociali più deboli. E a fronte di conflitti giudiziali, piuttosto anche pesanti dal punto di vista economico, le persone hanno paura di impossessarsi dei diritti previsti dalla legge. Un anno, tuttavia, per una legge è un periodo ancora breve. Dipende anche dalle realtà sociali. A Roma, Milano, risulta che questa legge abbia avuto applicazione piuttosto diffusa, importante, superando, nella Capitale, i 600 casi.