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Atteso un ritorno degli acquirenti: le blue chips su cui puntare

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it .

L'indice Ftse Mib non è riuscito ad avere ragione dell'ostacolo in area 21.600, scivolando verso i 21.200 punti in chiusura di sessione. Si attende nuove vendite nelle prossime sedute?

Piazza Affari ha sofferto quello che la settimana scorsa ho definito un ostacolo intermedio, cioè una resistenza statica in area 21570-21625 circa, per una attuale incertezza direzionale sotto i massimi dell’anno.

Prendendo ancora per valido lo scenario rialzista di medio lungo termine, sulla tenuta di zona 21160-21140 punti di Ftse Mib, tra il supporto settimanale della media a 12 periodi e il minimo della scorsa ottava, e dei supporti giornalieri delle medie a 24 e 50 periodi a 21100 potremo assistere ad un ritorno dei compratori.

In tal caso si avrà dapprima il superamento della prima resistenza rappresentata dalla media daily a 12 periodi a 21320 circa, con spazio per il “famoso” ostacolo statico citato all’inizio e sopra appunto a 21625 e nuovo attacco al massimo dell’anno a 21829 punti.
Sopra tale livello mi attendo una nuova robusta gamba rialzista, con primi obiettivi i massimi di fine 2015 intorno a 22800 circa, tanto per gradire, e obiettivo “finale” ottimistico sulla media a 200 periodi mensile verso i 25mila punti.

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Manteniamo per scorta la possibilità opposta, che al momento dovrebbe risolversi, sotto 21.100 punti, in una semplice correzione e non in una inversione ribassista, con attenzione ai supporti inferiori tra 20680 e 20460 circa.
Tali sostegni dovrebbero contenere la forza dei venditori, pena un pericoloso ritorno a 20mila-19800 e soprattutto verso i minimi primaverili a 19250-18900 punti, al momento, ripeto, improbabili ma mai impossibili.

Venerdì scorso Bper Banca è stato il più penalizzato tra i bancari, mentre si è difeso meglio Ubi Banca che pure non ha evitato il segno meno. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

BPER Banca ha effettuato anch’essa, come la stragrande maggioranza delle sorelle bancarie, una discesa libera che poi si è tramutata in slavina, con minimo relativo, inversione rialzista addirittura al raddoppio e attuale fase di indecisione laterale.

Sulla tenuta di 2.50 euro di luglio 2016 il titolo ha infatti rialzato la testa con accelerazione verso 5.80-5.30 euro, recente nuova fase correttiva poco sopra i 4 euro e attuale duello tra venditori e compratori in zona 4.90-4.70 circa. Entrare con una quota sopra 5.05 euro da accumulare a 4.85-4.65 con stop sotto 4.50 euro e profitto a 5.50-5.75 euro.

Ubi Banca dopo l’ennesima scoppola tipica del comparto bancario sta effettuando un efficace tentativo di inversione rialzista, caratterizzato da massimi crescenti e correzioni su minimi altrettanto crescenti, come quello attualmente in formazione.

Sul doppio minimo crescente sopra 1.90 e 1.97 euro, il titolo ha superato la media a 200 periodi a 2.70 euro, per impennarsi verso 3.65-3.98 e 4.18 euro, con attuale correzione poco sopra i 3.80 circa.
Entrare con una piccola quota solo sopra 4.05 euro da accumulare a 3.90-3.80 euro, con stop sotto 3.60 euro e profitto a 4.40-4.60 euro.

A chi volesse affidarsi ad una strategia più difensiva consiglierebbe di puntare su due utilities come A2A ed Enel?

A2A dopo il mega crollo di oltre il 90% dal 2007 al 2012 ha effettuato un buon rimbalzo percentualmente proficuo, messo in discussione da una importante resistenza statica e psicologica, sulla cui falsa rottura assistiamo all’odierna fase correttiva.

Sulla tenuta di 0.28 il titolo ha intrapreso una decisa inversione di tendenza rialzista, con normali fasi correttive anche importanti e attuale indecisione dopo il finto superamento del livello di 1.50 euro, con presente discesa verso zona 1.44-1.41 circa. Entrare sopra 1.48 euro con una piccola quota, accumulare a 1.445-1.425 con stop sotto 1.40 e profitto a 1.62-1.70 euro.

Enel negli ultimi anni stava effettuando un ampio movimento laterale senza una direzionalità precisa, quando recentemente ha rotto ne ha rotto al rialzo la parte superiore per attardarsi sull’attuale evidente doppio massimo.
Sul grafico giornaliero a tre anni possiamo infatti osservare un girovagare tra 4.46 e 3.56 circa, con attuale accelerazione poco sotto i 5 euro, in attesa di nuova direzionalità. Entrare sopra 5 euro con una quota, da accumulare a 4.75 e 4.55 con stop sotto 4.45 euro e profitto a 5.50-5.75 euro.

Azimut venerdì scorso è salito in controtendenza, mentre non è riuscito a fare altrettanto FinecoBank. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Azimut aspira ad entrare nel manuale delle Giovani Marmotte del Trading, grazie ad un trend perfettamente rialzista, con minimi e massimi assolutamente crescenti, seguito da un altrettanto perfetto trend ribassista di eguali caratteristiche inverse, velocemente seguito dall’attuale risalita, per altro in fase di rallentamento e difficoltà, sulla tenuta della ribassista dinamica che unisce i massimi decrescenti di lungo periodo.

Dopo il galoppo da 8 a 29.80 euro, il titolo ha innestato la retromarcia, con minimo poco sopra i 12.40-12.60 euro e fase di recupero a 19.57 euro, seguito da un secondo massimo relativo decrescente a 18.62 euro e dalla presente fase di incertezza tra 18.30 e 17.40 circa. Entrare con una piccola quota sopra 18.20 da accumulare a 17.60 euro, con stop sotto 16.40 euro e profitto a 20-21 euro.

FinecoBank ha terminato nel 2015 una salita poderosa con una serie di massimi decrescenti che hanno indicato una possibile strada correttiva che si è approfondita a fine 2016, con un tentativo di costituire una base di supporto, per una risalita che per il momento è stata interrotta dal doppio massimo relativo col massimo precedente.

Dopo il triplo massimo tra 7.85 e 7.63-7.50 circa, il titolo ha effettuato una discesa verso i 5 euro, con tenuta di quota 4.60 euro e recente forte risalita ostacolata proprio dai 7.49-7.50 euro e attuale fase incerta in area 7.30-7.15 circa. Entrare con una quota sopra 7.26 da accumulare a 7 euro con stop sotto 6.60 e profitto a 8 e 8.35 euro.

In caso di recuperi del mercato, quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve? A quali consiglia di guardare ora?

Monitoriamo con attenzione: POSTE ITALIANE, SAIPEM, UNICREDIT.

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