Auto con targa straniera: i furbetti evitano multe e tasse
Sono un piccolo esercito che circola su quattro ruote. I furbetti della targa straniera aumentano di numero, circolano sulle nostre strade con auto immatricolate all’estero per godere di diversi vantaggi, con pochi controlli. Per prima cosa assicurare un’auto con targa estera costa molto meno, non si devono pagare i super bolli allo Stato italiano e le multe non arrivano praticamente mai.
Nessun eccesso di velocità, basta preoccuparsi per l’autovelox o per il divieto di sosta. Le multe prese con un’auto a targa straniera non vengono mai recapitate. Questo perché bisognerebbe passare per il sistema di riscossione del Paese emettitore della targa incriminata, il quale spesso non concede l’autorizzazione, o semplicemente lascia cadere la pratica nel nulla.
Qualcosa potrebbe cambiare. Alla Camera è in discussione un’aggiunta all’attuale articolo 132 del Codice della Strada, il 132 bis, che andrebbe a limitare la circolazione dei veicoli con targa straniera sul territorio italiano solo ed esclusivamente ai residenti all’estero, chiaramente in grado di provare con documenti il possesso in regola del veicolo guidato.
Targhe straniere, quali regole? Se un veicolo è stato immatricolato nell’Unione europea a nome di una persona non residente in Italia, può circolare senza alcuna limitazione previo adempimento delle prescrizioni circa la liquidazione delle imposte dovute per la cessione in ambito Ue. Se si tratta di veicoli extra Ue, se non sono intestati e condotti da residenti in Italia, possono circolare senza limitazioni, nell’ambito del regime doganale. I veicoli intestati a nome di un residente nel territorio italiano ma con targa di un Paese Ue possono circolare per la durata massima di in anno.