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Banche: la Merkel apre all'aiuto pubblico italiano, intesa più vicina

LaPresse
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“Sono molto convinta che la questione verrà risolta nel modo giusto. Non vedo alcuna crisi generale svilupparsi”. Così Angela Merkel, da Berlino, lancia dei segnali di apertura all’Italia sulla questione legata al sistema bancario. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha rassicurato i mercati, sfruttando l’occasione di una riunione ministeriale a Bruxelles. Il governo Renzi continua a negoziare con l’Unione europea su come ricapitalizzare il settore bancario con denaro pubblico, senza chiedere “eccezioni” all’applicazione delle regole comunitarie. 

Le manovre per dare un po’ di ossigeno al settore bancario italiano vanno a vanti da settimane. Nei giorni scorsi il premier, Matteo Renzi, ha tranquillizzato i piccoli risparmiatori: “Vogliamo che i risparmiatori e i correntisti italiani siano al sicuro. A mio giudizio - ha spiegato - il problema delle banche in Europa riguarda molti istituti, sono molto più preoccupato dalle banche degli altri Paesi”. Il riferimento alla tedesca Deutsch Bank è abbastanza chiaro. Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, si è già espresso a favore di una maggiore flessibilità delle regole sul rafforzamento pubblico degli istituti e il coinvolgimento di investitori privati nell’assorbimento delle perdite. Lo scoglio più grande da superare è la Germania e il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem.

Uno spiraglio sembra esserci. “Non è colpa degli italiani, né dei tedeschi, né di nessun altro se la situazione, dopo la Brexit, è volatile”, è il pensiero del ministro dell’Economia tedesco, Wolfgang Schäuble. Parole che si uniscono a quelle della cancelliera Merkel. Cauto ottimismo, quindi, anche da Dijsselbloem che si dice sicuro sul fatto che le difficoltà nel credito saranno superate “ben prima del referendum in Italia”. I risparmiatori si augurano senza doverci rimettere neanche un euro.