Bing senza filtri, i risultati delle ricerche web sono razzisti
I risultati delle ricerche effettuate su Bing sono spesso al limite dell’offensivo. Il motore di ricerca di Microsoft offre risultati senza filtri, o quasi. Jeff Jones, uno dei dirigenti del comparto sicurezza del colosso di Redmond ha precisato: “Prendiamo molto seriamente i contenuti offensivi e nostri sforzi sono costanti. Quando veniamo a conoscenza di un problema, lo affrontiamo”. Non sempre con successo.
Razzismo e pregiudizi
Basta provare a fare una ricerca per rendersi conto del problema. Se si digita il termine “ebreo” sul motore di ricerca, si otterranno una sfilza di immagini ma anche barzellette irriguardose e accostamenti azzardati. Provate a digitare Michelle Obama e tra i video saltano all’occhio risultati che sostengono il fatto che la ex first lady sia un uomo.
Le ricerche in lingua inglese
I risultati più offensivi sono quelli che emergono da ricerche in lingua inglese. Altra prova: “muslim are” (i musulmani sono), e la correlazione tra “evil” e “terrorists” è prontamente proposta. La differenza di risultati con la stessa ricerca effettuata con Google è evidente.
I filtri
Tutti i motori di ricerca permettono di usare dei filtri. Quelli di Microsoft, però, si limitano a limitare la pornografia e sono impostati su “moderati”, l’opzione intermedia tra “disattivati” e “completi”, quest’ultima modalità utile alla navigazione sicura e pulita.
Non solo Bing
All’inizio dell’anno anche Google si è imbattuta in una situazione del genere. In questo caso, però, il motore di ricerca è subito corso ai ripari, intervenendo su ampia scala e non limitandosi al singolo episodio. Anche Microsoft dovrebbe rivedere il suo metodo di ricerca, con soluzioni ad ampio raggio capaci di migliorare gli script e l’indicizzazione.
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