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Blockchain, cos'è la nuova versione di internet

La blockchain nasce nel 2008 insieme ai bitcoin, la prima moneta virtuale decentralizzata (Getty)
La blockchain nasce nel 2008 insieme ai bitcoin, la prima moneta virtuale decentralizzata (Getty)

di Fabrizio Arnhold

La blockchain nasce nel 2008 insieme al bitcoin. Se ne sente tanto parlare, ma cos’è di preciso? Mark Ginsburg, informatico ucraino, ha sfruttato una nuova piattaforma, Propy, per mettere in vendita il suo appartamento. La transazione è filata liscia perché Michael Arrington ha acquistato l’abitazione per 60mila dollari. Senza l’ombra di un notaio, pile di documenti o attestati di proprietà. La casa di Ginsburg è stata la prima ad essere venduta tramite blockchain.

Nata con i bitcoin

E’ una piattaforma sicura e allergica a qualsiasi forma di controllo. Sotto questo aspetto è molto simile al bitcoin. Letteralmente significa “catena di blocchi” e ultimamente comincia ad essere utilizzata non solo per gli investimenti nelle criptovalute. Può rivoluzionare gli accordi tra persone ed è molto precisa. Ogni singolo cambiamento, spostamento di denaro o decisione stabilita viene incamerata in questo registro virtuale che chiunque può visionare. La privacy è garantita dalla crittografia e da un sistema complesso di doppia sicurezza.

La privacy è al sicuro con la crittografia

Nel caso di Propy, i contratti smart scorrono sulla piattaforma Ethereum e i tentativi di portare la blockchain nella vita quotidiana sono già partiti. Come nell’internet ufficiale, sono arrivate anche le prime dating app. L’azienda olandese ha lanciato “Flirt legale”, che serve a dare il proprio consenso a un rapporto sessuale con un’altra persona. C’è chi usa la blockchain per affittare casa. E ancora, qualcuno la usa per creare assicurazioni dedicate al mondo della sharing economy, come la startup londinese SafeShare.

Dal privato al pubblico

Queste piattaforme sono finite anche al centro dell’interesse degli Stati. L’idea è sfruttarle per abbattere la burocrazia o come strumento per le elezioni, puntando sul voto elettronico. L’Estonia vorrebbe costruire il primo “e-Stato” al mondo, con il trasferimento del sistema pensionistico su blockchain. Bisogna vedere come la prenderebbe l’anziano di turno, a patto che sappia usare il computer.