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Bolla immobiliare, nuovo round

Questa è una storia che abbiamo già visto. La cosa sorprendete è che continua ad accadere senza che la maggior parte delle persone se ne accorga. Peggio, la maggior parte delle persone pensa che sia fisiologico. Non lo è. È per questo motivo che sono tornati a considerare le loro case come un bancomat. L'euforia pre-2008 nel settore immobiliare ha portato le famiglie americane ad accendere ipoteche in sequenze sulle case di proprietà e spendere i finanziamenti in beni di consumo. Inutile dire che questa strategia è fallimentare nel lungo periodo. È letteralmente la fase terminale di un ciclo economico che pesca tra gli "sciocchi più sciocchi" quelle vittime che saranno scaraventate nel bust. Sebbene si possa aver pietà di coloro che hanno subito pignoramenti e hanno perso uno dei beni più importanti nella loro vita, è un destino che essi stessi hanno aiutato a formare.

Nessuno ha puntato loro una pistola costringendoli a recarsi in banca per accendere ipoteche su ipoteche. Non avendo a disposizione un quadro economico teoricamente coerente, si lasciano guidare come banderuole dai venti che soffiano. Rifinanziare la propria casa costa poco? Perché non farlo? Chi se ne importa degli interessi e della sostenibilità della pratica in quanto tale? I banchieri credono fermamente in un motto che ha segnato gran parte di questi tempi: "Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) lungo periodo siamo tutti morti." Peccato che nessuno sappia quanto sia "lungo" suddetto periodo. Sono dei bravi imbonitori, ciononostante quando si rinuncia ad accedere ed a finanziare una conoscenza che potrebbe salvare il patrimonio di coloro che ignorano causa/effetto in economia, si finisce nella categoria dei cosiddetti "sciocchi più sciocchi". Ovvero, quelli che rimarranno col cerino in mano.

AL PUNTO DI PARTENZA

I cicli boom/bust non finiscono mai bene. Questo vuol dire che ci sarà sempre qualcuno che pagherà per gli errori degli altri. In questo modo l'attuale sistema può andare avanti. Almeno fino a quando i creatori di ricchezza reale riusciranno a rifornire coloro che la sprecano. Questi ultimi possono avere un lasciapassare nei confronti del bacino della ricchezza reale grazie alla ridistribuzione della ricchezza reale innescata dalle strategie monetarie implementate dalle banche centrali. Nel caso degli Stati Uniti, dalla FED.

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Il denaro creato ex-novo finisce nell'economia con un certo ritardo e non invade uniformemente tutti i settori dell'economia più ampia. Non è un caso, ad esempio, se i maggiori beneficiari della manna monetaria della FED siano stati i grandi centri lungo la costa americana. L'entroterra statunitense, invece, ha rappresentato l'ultimo anello della catena, quello raggiunto dal denaro creato ex-novo una volta che i prezzi si erano già aggiustati. Sono i più penalizzati dall'effetto Cantillon. Non è un caso se siano stati loro quelli che hanno votato in massa per Trump. E nemmeno è un caso che San Francisco sia una di quelle città che ha visto l'incremento più marcato dei prezzi degli immobili, essendo essa facente parte della regione della Silicon Valley.

L'effetto ricchezza a cascata della banca centrale americana era volto a diffondere una sorta di benessere tra la popolazione nel suo complesso, ingrassando dapprima i bilanci di quelle entità che dovevano essere salvate e successivamente, attraverso la loro salute rinnovata, elargire occupazione e reddito a tutti. Non è andata così. Perché? Perché gli individui sono guidati dagli incentivi. Una volta che si azzera il rischio in determinate aree, ciò porta ad una speculazione maggiore in suddette aree. Questo per dire che quelle aziende che hanno goduto della manna monetaria della FED attraverso l'accensione di nuovi prestiti, non hanno affatto migliorato le loro infrastrutture, bensì hanno gozzovigliato con l'ingegneria finanziaria per gonfiare il loro valore azionario e quindi incassare più profitti.

Inondando con dividendi gli azionisti, hanno ignorato il settore della R&S e di conseguenza non hanno affatto prestato orecchio alle necessità reali degli individui. Hanno invece continuato a sfornare prodotti che nessuno voleva e a catturare, attraverso l'accesso a prestiti a basso costo, capitale umano e strumentale. A quanto pare non esistono più società a scopo di lucro, ma macchine d'ingegneria finanziaria che pompano le proprie azioni per dare sfoggio di una salute economica altrimenti inesistente. Ciò erode il bacino della ricchezza reale e si ripercuote inevitabilmente sui tassi d'interesse, i quali non stanno aumentando perché la FED "ha deciso" così.

I vari miglioramenti nei dati in entrata sfoggiati dalla FED sono solo fumo negli occhi, perché raccontano una storia diversa da quella della vita reale. Il rimbalzo economico e la successiva pseudo-ripresa economica sono difatti costituiti solo da numeri e scenari rosei. Nel caso del settore immobiliare, ad esempio, la caduta dei prezzi degli immobili è stata attutita dall'intervento dei pianificatori monetari centrali. Problema: a che prezzo?

Ironia della sorte, il problema che presumibilmente hanno risolto è stato creato da loro stessi con le precedenti politiche monetarie allentate. Questo ha permesso alle famiglie americane di prendere in prestito a tassi ridicoli e indebitarsi per la vita. Poi la bolla è scoppiata e il debito è rimasto, poiché la maggior parte di loro non ha potuto scrollarselo di dosso a causa della permanenza di pachidermi statali tenuti in vita col supporto vitale: Fannie & Freddie. Non è finita qui, poiché la prova che tenere in vita realtà palesemente improduttive non fa altro che creare ulteriori errori economici, è la seguente: Fannie introduce regole "nuove ed innovative" per permettere agli studenti indebitati di comprare una casa... indebitandosi ancora di più!

La vera soluzione, la soluzione di libero mercato, sarebbe lasciar fallire questi istituti di finanziamento, in modo da permettere a tutte quelle famiglie di scrollarsi di dosso quel fardello di debito che hanno contratto durante gli anni della bolla. Ma ciò non significherebbe default a catena? Certo che sì. È sempre stato così che il mercato s'è ripulito dagli errori economici. Ed è così che si ripulirà anche questa volta.

Ma non è detto che le cose andranno come l'ultima volta, ovvero, che la bolla scoppi dapprima nel settore immobiliare. Questo perché un settore che è stato gonfiato all'inverosimile, e che una volta scoppiato si porterà dietro anche il comparto immobiliare, è quello dei prestiti agli studenti. Con un mercato del lavoro ingessato e praticamente pervaso dal part-time, i giovani e meno giovani sono stati attirati negli atenei grazie alla presunta generosità dello zio Sam. Ciò è servito ad addomesticare le cifre della disoccupazione, impedendo a migliaia di persone d'invadere le strade in cori di protesta. Ma come la pianificazione centrale è solita fare, il problema è stato spostato non risolto. Infatti dopo aver finito gli studi, coloro che escono dall'università non trovano né un lavoro adatto al loro campo di studi né riescono a sbarcare il lunario per ripagare il fardello di debito sul loro groppone. Chi è fortunato rimane a vivere coi genitori.

Eventualmente i genitori si fanno carico di questo onere, poiché oltre ad avere un lavoro è possibile che si tratti di pensionati. Non solo, ma allo stesso tempo vengono attirati nella tagliola del rifìnanziamento della propria casa per far fronte ai crescenti obblighi finanziari dovuti all'aiuto concesso ai propri figli. Il rinnovato business immobiliare, quindi, non nasce da fondamentali economici sani e da una ripresa economica salutare a seguito di una pulizia degli errori economici del passato. Al contrario, è frutto della speculazione nel settore immobiliare da parte di hedge fund e banche commerciali che si sono improvvisati padroni di casa dando il via ad una corsa buy to rent. E questo è sottolineato anche dalla quantità di nuove case vendute alle famiglie americane.

In questo modo vengono pompati di nuovo i prezzi delle case in modo che quelle entità finanziarie che si sono ritrovati in bilancio asset dimezzati di valore possano in qualche modo compensare le perdite, ma questo va a discapito dell'economia di Main Street la quale si ritrova ad essere impossibilitata a comprare una nuova casa e non può permettersi i livelli esorbitanti degli affitti. E questo quadro viene catturato dal seguente grafico.

Nonostante i lavori a tempo pieno siano aumentati, la vendita di case nuove è ancora sottotono. Ciononostante i prezzi delle case sono in boom, ma come abbiamo visto alla base non c'è una domanda genuina da parte dell'economia più ampia. Ancora una volta, è frutto dell'ingegneria finanziaria alimentata dal credito a basso costo.

Quindi la domanda è: volete continuare ancora ad essere coloro nelle cui mani sarà lasciato solo un cerino?

STRATEGIA D'USCITA

In questo panorama chiunque ha bisogno di una strategia d'uscita, perché altrimenti verrà fagocitato dagli eventi. Si vedrà trasportato in un caos che non sarà capace d'anticipare. Coloro che lo anticiperanno saranno avvantaggiati. Questo Autore: Francesco Simoncelli Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online