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Bollette, su luce e gas costi extra fino al 20% per i non residenti

Bollette più care per le seconde case
Bollette più care per le seconde case

Un extra che arriva fino al 20 per cento. La bolletta di luce e gas è molto più salata per chi ha la propria residenza in un luogo diverso da quello delle utenze dell’energia. La maggiorazione, di fatto, diventa una tassa sulle seconde case ma finisce per incidere anche su chi vive in due posti diversi per lavoro e non solo per chi possiede la casa al mare.

Solo in Italia

Per gli esperti del settore si tratta di un “anacronismo” che non trova riscontri in altri Paesi d’Europa. “Il costo in più per i non residenti è una scelta di tipo politico – dichiara il presidente del Gruppo Agsm, Michele Croce -. L’obiettivo è quello di far pagare di più chi ha una seconda casa che, nella teoria, è considerato benestante”.

Nessuna alternativa

Non ci sono modi per evitare i rincari. Poche speranze arrivano anche dal mercato liberalizzato. “Il risparmio ottenibile, che riguarda solo il costo dell’energia, difficilmente riuscirà ad abbattere questa spesa maggiorata”, spiega Franco Conte, responsabile di Confconsumatori per il settore energia.

Il costo dell’energia

Un’altra anomalia delle bollette è la progressività del costo della materia energia, vale a dire del kilowatt per la luce e del metro cubo per il gas. In altre parole, più si consuma e più si spende. L’Authority su questo aspetto sta cercando di intervenire.

Il motivo legato al passato

La ragione di questa progressività è ancora legata a un momento storico lontano diversi decenni, quando il nostro Paese aveva necessità di importare molta energia e dunque puntava a disincentivare il consumo delle famiglie”, puntualizza il direttore di Agsm Energia, Floriano Ceschi. Oggi i consumi sono cambiati e non c’è più più necessità di limitare l’utilizzo di energia. Ma gli italiani sono ancora costretti a pagare di più.

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