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Bond day: la crisi non c’è! I Tier 1 recuperano e i Tier 2 pure

Va ai massimi da un anno il subordinato “CoCo” di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , proprio quando – forse con un po’ di enfasi – si parla di distribuzione a rischio di dividendi azionari e cedole obbligazionarie per i titoli più rischiosi. Il mercato non sembra credere a queste dichiarazioni. Sui media si legge: “Al 31 dicembre 2016 il Cet1 phase-in della banca è stato pari a circa l’8%, il Tier1 Capital ratio al 9% e il Total (Londra: 524773.L - notizie) capital ratio all’11,5%. Gli obiettivi mancati avranno non poche ripercussioni, in quanto Unicredit non potrà procedere fino al ripristino dei requisiti patrimoniali non rispettati per la distribuzione dei dividendi e per il pagamento delle cedole degli ‘Additional Tier 1’. Pertanto se l’aumento di capitale non fosse sottoscritto, o fosse sottoscritto parzialmente, l’emittente non corrisponderebbe la cedola riferita agli ‘Additional Tier 1’, in pagamento a marzo 2017, e avrebbe limitazioni sulla politica di distribuzione dei dividendi”. Parole ineccepibili, anche perché scritte su documenti ufficiali. Ma i bond non vogliono ascoltare tanto pessimismo.

Un po’ di titoli a confronto

Il perpetual 9,375%, Tier 1 di tipo “CoCo”, con “trigger” (trasformazione in capitale azionario), in presenza di una discesa del Common equity Tier sotto il 6% e “call” nel 2020 (Isin XS0527624059 – lotto minimo 50.000 euro), è riservato agli operatori qualificati e ai professionali: si ritrovava ieri sul secondario fra 110 e 113 – a seconda delle controparti – ma attenzione: il suo controvalore iniziale di 500 milioni è sceso – dopo vari “buyback” – a 246 milioni di euro. A gennaio 2016 era atterrato sotto 100, per poi risalire sui 109. Reazioni positive anche per l’“Additional Tier 1” in dollari perpetual 8%, con “call” nel 2024 (Isin XS1046224884 – lotto minimo 200.000 Usd), che da dicembre 2016 ha guadagnato quasi 10 punti, ritrovando l’attuale quota di 93, e per un altro “Additional Tier 1” in euro, il perpetual 6,75%, con “call” nel 2021 (Isin XS1107890847 – lotto minimo 200.000 euro), rimbalzato pure dagli 85 di novembre agli odierni 94.

Per il retail non restano che i Tier 2

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Giochi da grandi quelli riferiti alle emissioni Tier 1, sia per le restrizioni normative sull’offerta al grande pubblico sia per i lotti da Paperoni. Ai piccoli e medi investitori non resta quindi che accontentarsi dei Tier 2. Escluso il Tf 4,375% Ge27 Sub T2 Call Eur (quotato su Borsa Italiana), a causa del lotto 100.000, vi sono le varie obbligazioni presenti su Tlx, in rialzo ormai da tempo e che hanno risentito marginalmente delle prese di profitti sull’azione Unicredit negli ultimi giorni. Queste le tre più significative:

  • La Ucg Tv Sink Sub 20mz2022 (Isin IT0005070401 – lotto 10.000 euro) è una tasso variabile indicizzata Euribor 3 mesi + 2,25%, con struttura “amortising”, ovvero con rimborso a 100 del 20% del valore nominale iniziale in 5 rate a partire dal 20/3/2018. La cedola in corso è dell’1,936% e la sua quotazione si aggira sui 97,2 euro.

  • Ha struttura simile la Ucg Tv Sink Sub 16fb2022 (Isin IT0005067027 – lotto 10.000 euro), pure una tasso variabile indicizzata Euribor 3 mesi + 2,25, con equivalente struttura “amortising” e rimborso che partirà dal 16/2/2018: la cedola in corso è dell’1,936% e la quotazione ammonta a 96,5 euro.

  • Infine la più “amata”, perché sempre fra i titoli più scambiati a Tlx. E’ la Ucg Tv Call Sub 03mg2025 (Isin IT0005087116 – lotto 10.000 euro), che prevede l’indicizzazione Euribor + 2,75%, senza struttura “amortising”. La cedola in corso è del 2,437% e la quotazione si aggira sui 94 euro, in netta ripresa rispetto a recenti minimi a 86,9 euro.

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